lunedì 30 aprile 2012

La prima esposizione di Thomas Schutte: Fifteen Monuments


Thomas Schütte, Fifteen Monuments, Galerie Philip Nelson, Villeurbanne 1984
Oltre a nutrire una passione per gli anni Sessanta, seguo molto anche l'arte contemporanea e amo ricercare e acquistare i cataloghi delle prime (o quelle più importanti) esposizioni degli artisti.
Questo è un catalogo che ho scovato su un sito di un libraio antiquario di Amburgo e pagato davvero poco... Si tratta della prima personale di Thomas Schütte, un artista tedesco tra i preferiti di François Pinaultrisalente al 1984 e organizzata alla Galerie Philip Nelson di Villeurbanne. 
Schütte in questa occasione presenta 15 monumenti, come indica il titolo della mostra, dipinti con pigmento e vernice su carte di dimensioni 110 x 130 cm. Il critico Jean-Hubert Martin, all'interno del catalogo, ne tenta un'interpretazione: "Museums? Not even, more like cemetaries, real crematoriums. Everything goes." Questa è però soltanto una minima parte della sua prolifica attività artistica, che spazia dalla statuaria, alle installazioni con feltro e ferro, a splendidi modelli architettonici. Un artista inclassificabile, assolutamente da scoprire!

Architectural models. Dall'esposizione al Reina Sofia Art Museum di Madrid 2010


United enemies. Faggionato Fine Arts, Londra 2009


Melone 1:5, 1986, Bonn 2009
                                              
In addition to my passion for art of the Sixties, I love contemporary art too and I use to find and buy artists first solo exhibition catalogues (or the most important ones). 
This is a first solo exhibition catalogue, which I've found on an antiquarian librarian's website from Hamburg (it costs me nothing...) of a german artist, one of the François Pinault's favorites, Thomas Schütte, organized in 1984 by the Galerie Philip Nelson in Villeurbanne. The artist in this occasion presents 15 monuments, as the title says, realized with pigment and varnish, on a 110 x 130 cm papers. The critic Jean-Hubert Martin in this catalogue tries an interpretation: “Museums? Not even, more like cemetaries, real crematoriums. Everything goes.
But this is only one example of the prolific Schütte's production, which includes iron and felt art installations, magnificent architectural projects, sculptures etc. An unclassifiable artist, absolutely to discover!

mercoledì 25 aprile 2012

L'ironia di Bruno Munari

Bruno Munari, Variazioni sulla forchetta, 1958 in Aldo Tanchis, L'arte anomala di Bruno Munari, Editori Laterza, Milano 1981


sabato 21 aprile 2012

Il leggendario catalogo della mostra all'Attico di Pistoletto


G.C. Argan, Michelangelo Pistoletto, Galleria L'Attico, Roma 1968

Voglio iniziare il mio blog con un libro di uno degli artisti più quotati del momento: Michelangelo Pistoletto. Si tratta di un catalogo del 1968, stampato in occasione della sua mostra alla Galleria L'Attico di Fabio Sargentini, che ospita uno dei momenti più salienti di questo artista e ospiterà altre personali importanti dei protagonisti dell'Arte Povera. 
Dopo essermi lasciata sfuggire l'ultima copia in commercio su Abebooks (in una settimana, circa quattro mesi fa, due diverse librerie li hanno venduti rispettivamente a 90 e 300 euro-la copia firmata dall'artista-), ho setacciato librerie, siti internet, ogni luogo possibile per scovarlo. 
Una mattina, effettuata la consueta "visita di controllo" della disponibilità dei libri di cui sono alla ricerca, lo trovo in vendita: 30 euro!! Inutile dire che l'ho comprato in un nanosecondo... 
Di recente l'antiquario Giorgio Maffei, assoluto esperto dell'editoria d'arte negli anni Sessanta, ne ha messo uno in vendita a 180 euro...lo stesso che nel 2008 aveva messo in vendita un'enorme quantità di cataloghi di quegli anni, tra cui anche quello della prima personale di Pistoletto alla Galleria Galatea del 1960 (che cerco invano da due anni) ad un prezzo abbordabilissimo...
La configurazione interna del catalogo è innovativa, anticonvenzionale, che strizza l'occhio al libro d'artista nato proprio in quegli anni. Le immagini invadono la pagina e uno dei testi è riportato a pennarello, in un tentativo di rompere gli schemi e realizzare qualcosa di nuovo, come fece con i suoi quadri specchianti.
Un vero must have!