giovedì 21 giugno 2012

Pino Pascali e la fine simbolica dell'arte degli anni Sessanta

Cesare Brandi, Pino Pascali, Galleria Alexandre Jolas, Milano 1967
La tragica fine del giovane artista Pino Pascali, avvenuta a Roma in motocicletta segna anche la fine simbolica del fermento artistico degli anni Sessanta. Nello stesso anno muoiono altri maestri indiscussi di quel periodo artistico: Gastone Novelli, Lucio Fontana, Ettore Colla, Marcel Duchamp.
E' una coincidenza sorprendente, a tratti inverosimile.
Pascali era un artista pugliese che nell'arte amava giocare, sia dal punto di vista del linguaggio, che sotto l'aspetto della tecnica. Costruiva finti cannoni con materiali di scarto, 

Colomba della pace, 1965 (presentata alla Galleria Gian Enzo Sperone, Torino)
(Immagine dal link)

curiosi animali con materiali strappati all'industria, giocando con la titolazione

 Bachi da setola, 1968 (immagine dal link)


o mari percorsi da balene giganti di cartapesta, come nel catalogo che ho acquistato.



Il catalogo in questione è quello della mostra alla Galleria Jolas di Milano del 1967, con una presentazione di Cesare Brandi. Attualmente ha valutazioni abbastanza alte, che oscillano tra i 200 e 300 euro. Per quanto mi riguarda, ho avuto l'incredibile fortuna di pagarlo per meno di un decimo della valutazione più bassa. L'acquisto è avvenuto su ebay da un venditore americano che non si è reso conto dell'importanza di questo testo (l'unico catalogo di Pascali -tra quelli precedenti alla sua morte e quindi più ricercati- al momento disponibile sul mercato). 
Un'altra rarità di Pascali è il catalogo della mostra Bachi da setola alla Galleria L'Attico di Roma.

Pino Pascali, Bachi da setola, Galleria L'Attico, Roma 1968

Facendo uscire l'arte dalle dimensioni coercitive del quadro e facendola dialogare con l'ambiente circostante, Pascali ha posto le basi dell'arte contemporanea, sviluppatasi dopo gli anni '80 e '90. Nell'impresa lo hanno accompagnato i suoi compagni: Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Jannis Kounellis, ecc. che hanno fondato il gruppo dell'Arte Povera, riunitosi per la prima volta nel 1967 alla mostra  Fuoco Immagine Acqua Terra alla Galleria L'Attico di Roma e a quella dello stesso anno a Foligno, Lo spazio dell'immagine
Ma il movimento ha avuto la consacrazione ufficiale alla Galleria La Bertesca di Genova nel settembre dello stesso anno, per poi esporre con lo stesso gruppo l'anno successivo a Bologna e ad Amalfi.
E' una rivoluzione epocale, preannunciata da Duchamp intorno al 1915, con l'orinatoio o lo scolabottiglie, ma che impiegò quarant'anni per evolversi e affermarsi. Da quel momento in poi l'artista non si preoccuperà più di innovare nel campo dell'arte avvalendosi esclusivamente del mezzo pittorico, ma sarà più libero di sperimentare forme e oggetti nuovi, in un ambiente libero come quello degli anni Sessanta.


Personale di Pascali al Camden Arts Center, Londra, marzo - maggio2011


Pino Pascali che gioca con la sua Tarantula
(immagine dal link)

 


Alberto Arbasino, La bella di Lodi, Einaudi, Torino 1972. L'immagine della copertina è tratta un'opera di Pascali, Primo piano labbra, 1967

-->The tragic end of the young artist Pino Pascali, who died in Rome driving a bike back from the epic Venice Biennale of 1968, marks also the simbolic end of the art of Sixties.
In the same year died also other unquestioned masters of that artistic age: Gastone Novelli, Lucio Fontana, Ettore Colla, Marcel Duchamp.
It's an incredible coincidence, hardly believable.
Pascali was a pugliese artist who loved making jokes with art, both in the linguistic and technical way. He used to build fake cannons, curious animals with industrial materials, playing with denominations, and huge papier-mache whales swimming in the sea, as in the catalogue I've bought.
This catalogue is the one from the exhibition at Jolas gallery, (Milan 1967), with a Cesare Brandi's foreword.
Actually it has high valuations, going from 200 to 300 euros. I personally got it from ebay for a really low price (circa one tenth of the highest price). 
Clearly the american seller didn't realize the importance of this text, which is the only Pascali's catalogue -of those printed before his death and therefore the most desidered- actually available on the market. Another rare book is his catalogue called Bachi da setola, from the exhibition at the Attico gallery in Rome.
Pascali let the art make its exit from the coercive dimensions of the picture and let it dialog with the environment around it. With these actions he placed the basis of the contemporary art, which had its evolution after Eighties and Nineties.
In this adventure kept him company Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Jannis Kounellis, etc. who founded the Arte Povera group, which had his first meeting in 1967, in the exhibition Fuoco Immagine Acqua Terra at the Attico gallery in Rome and in the same year in Foligno, at the exhibit Lo spazio dell'immagine.
But the group had a real consecration in the Bertesca gallery in Genoa, in september of the same year and later in Bologna and Amalfi in 1968.
It's a historical revolution, preannounced by Marcel Duchamp around 1915, with the urinal or with his bottle dryer, but which took forty years to make its evolution and to establish itself. From now on the artist won't worry anymore about the pictorial medium, but will be free to experiment new shapes and objects, in the tipical free Sixties environment.


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