martedì 24 luglio 2012

Una rarità di Paul McCarthy

Paul McCarthy, Galerie Krinzinger, Wien 1993
D'accordo, non è uno degli artisti più politically correct o tra i più puri della scena artistica contemporanea. Ma quanti artisti sceglierebbero una simile immagine per promuovere la propria arte al pubblico? E soprattutto, facciamoci coinvolgere, una volta ogni tanto, da qualcosa di "diverso", guardando oltre (ovviamente se sussiste, l'"oltre").
Evitiamo di nasconderci dietro a un'arte "socialmente accettabile" storcendo il naso di fronte a espressioni nuove.

Questo è un piccolo catalogo di poche pagine (solo immagini e una breve biografia dell'artista) che ho comprato da un libraio antiquario online di Berlino a pochi euro ed è, se ho svolto correttamente le mie ricerche, il primo catalogo a stampa dell'artista (la sua prima personale è del 1979, ma non credo abbia prodotto un catalogo per l'occasione). 
Attualmente vi è soltanto un'edizione in vendita, a 200 euro. Chissà se ne rispunteranno delle altre?
L'artista è originario di Salt Lake, dove ha mosso i primi passi nel campo dell'arte, per poi spostarsi a Los Angeles e ora in tutto il mondo, consacrato dall'ingresso nella collezione Pinault. 

Flowers, 2005, Inflatable sculpture, Haus der Kunst, Munich

La sua arte è fortemente provocatoria, costituita prevalentemente da sculture in bronzo e materiali eterogenei. Le sue scene sono animate da pupazzi dalla cromia audace e dall'aspetto rugoso, sistemati in posizioni grottesche, talvolta erotiche o dissacranti. Vi sono spesso situazioni complesse con bambole dalle teste enormi, in un mondo particolare e di forte impatto; oggetti che procurano inevitabilmente un certo piacere alla vista.

White Snow Dwarf (Doc), 2010
Courtesy the artist and Hauser & Wirth


Pig Island, 2010 Fondazione Trussardi, Palazzo Citterio, Milano


Pinocchio, libro d'artista, Reunion des Musees Nationaux, Nizza 2002
In vendita qui.


Ok, he's not one of the most politically correct artists, or one of the most pure ones in the contemporary art scene. But who could choose an image like that to promote his art? And above all, let's abandon ourselves, for at least one moment, to the appreciation of something different, something “beyond” (of course if it does exists a “beyond”). 
Let's avoid “socially acceptable” art, refusing new art expressions.
This is a small catalogue I've bought from an online antiquarian librarian from Berlin (it has only images and a short artist's biography) for a few euros. If I made correctly my researches, it is a first printed artist's catalogue (his first solo exhibition is from 1979, but I don't think he printed a catalogue for the occasion).
At the moment there is just one on sell in the Internet, for 200 euros. Who knows if will appear another copy?
The artist comes from Salt Lake, where he made his debut. Lately he moved to Los Angeles and had exhibitions around the world; he had finally his consecration with the entrance in the Pinault collection.
His art is highly provocative, constituted mainly by bronze or mixed materials sculptures. His scenes are animated by high coloured and wrinkled puppets, positioned in grotesque and complex situations, sometimes erotic or desecrating. Often we have dolls with big heads, living in a unusual world, which provokes both a strong and pleasant visual impact.

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