venerdì 30 novembre 2012

Sure daddy, you have been on the moon.

Una pagina del magazine BOLO 1
Sfogliando il magazine BOLO 1 appena acquistato dal negozio online, di cui ho già scritto in un recente post, mi accorgo di una curiosa e ironica vignetta che, se ho colto pienamente l'allusione, fa riferimento allo scottante dibattito relativo alla conquista americana, effettiva o meno, della Luna. 
In particolare mi ha riportata ad un passo dell'ottimo Libri scomparsi nel nulla... ed altri che scompariranno presto del "cacciatore" di libri rari Simone Berni (Simple, Milano 2006) che, tra vari noti libri censurati, cita anche quelli legati a questa delicata questione. La vicenda, avendo come sfondo la complessa problematica della Guerra Fredda, risulta ancora oggi difficilmente districabile.

Simone Berni, Libri scomparsi nel nulla... ed altri che scompariranno presto, Simple, Milano 2006 (immagine tratta dal link)

Berni ci fa notare che i primi ad instillare qualche dubbio sulla veridicità dei fatti non sono stati i russi, come ci si potrebbe aspettare, bensì gli americani stessi. 
Uno di questi è il noto Bill Kaysing, che in gioventù lavorò per la Rocketdyne, un'industria che in quel periodo forniva materiale aerospaziale alla NASA. I libri di Kaysing che denunciano questa potenziale "truffa colossale", come sostiene Berni, sono numerosi: il primo sembra circolasse già dai primi anni Settanta in forma di bozze, essendo stato rifiutato da tutti gli editori, per poi essere finalmente stampato nel 1976 dalla Eden Press di Fountain Valley, California, con il titolo We Never Went to the Moon.
Al momento non sono riuscita a trovare alcuna copia di questo testo in Internet.
Per quanto riguarda le traduzioni in italiano, il libro di Kaysing uscì per le edizioni Cult Media Net di Roma nel 1997 (davvero fuori tempo massimo!), con il titolo ripreso dalla ristampa dell'edizione originale del 1981, Non siamo mai andati sulla Luna. Una beffa da 30 miliardi di dollari. Attualmente risulta reperibile, ma a una cifra non inferiore ai 200 euro!

Bill Kaysing, Non siamo mai andati sulla Luna. Una beffa da 30 miliardi di dollari, Cult Media Net edizioni, Roma 1997 (immagine tratta dal link)
Flipping through the pages of the magazine BOLO 1 I've bought from the shop online, of which I've already wrote in a post, I've notice a curious and ironic vignette referring, If I have understood the allusion, to the controversial debate concerning the Moon reaching, real or not, from the Americans.
In particular it came to my mind the good Libri scomparsi nel nulla... ed altri che scompariranno presto from the "rare-book catcher" Simone Berni (Simple, Milano 2006), which talks about many renowned censored books, like the ones related to this delicate affair. This affair, while connected with the complex Cold War situation, it's still not easily solvable.
Berni wants us to notice that the first who didn't believe were not the Russians, like we could expect, but the Americans. One of these was the renowned Bill Kaysing, who, when he was young, has worked for the Rocketdyn, a firm which at that time was selling aerospace technology to the NASA. The Kaysing's books, denouncing this "colossal swindle", like Berni calls it, are many: the first it is said that was circulating in the Seventies in proof form, being refused by all the publishing houses, and then it was printed in 1976 by the Eden Press from Fountain Valley (California) with the title We Never Went to the Moon. By now I wasn't able to find a copy on the Internet.
For what concerns italian traductions, the Kaysing's book came out thanks to the roman Cult Media Net press in 1997 (with a huge delay!) with the same title as the American 1981 edition: Non siamo mai andati sulla Luna. Una beffa da 30 miliardi di dollari
At the moment it's available, but not for less than 200 euros!

martedì 27 novembre 2012

giovedì 22 novembre 2012

Italia 70/80: 20 anni che sconvolsero il mondo

Immagine tratta dal catalogo della libreria. Il cerchio nero con la freccia che ho tracciato indica il catalogo di Cattelan

Riallacciandomi al discorso di un mio post legato al primo catalogo di Maurizio Cattelan, Biologia delle Passioni, colgo l'occasione per segnalare la mostra allestita presso la libreria antiquaria Ardengo di Roma (a due passi da Campo dé Fiori), intitolata ITALIA 70/80 ARTEDESIGNARCHITETTURA 20 anni che sconvolsero (quasi) il mondo e curata da Stefano Casciani.
La mostra, accompagnata da un catalogo antiquario che propone i testi alla vendita, ripercorre la storia di quei vent'anni attraverso dei libri significativi tratti dal design, dall'architettura e dall'arte, come quelli di Sottsass, Cucchi o Enzo Mari. Non manca, anche se in minima parte, la presenza di Maurizio Cattelan, rappresentato da una foto in bianco e nero e dal mitico catalogo diventato ormai un chiodo fisso per chi scrive...
Infine, il catalogo è proposto anche in occasione della mostra dedicata a Maurizio Cattelan (10 novembre - 10 dicembre 2012), organizzata a Torino da Giorgio Maffei, antiquario e studioso del libro d'artista, e dallo studio bibliografico L'Arengario di Gussago.
Tutto ciò conferma la mia ipotesi che si tratti di un testo significativo per l'arte degli ultimi decenni.

Un'immagine del libro tratta dal catalogo della mostra di Torino

L'addio di Philip Roth

Philip Roth, Goodbye, Columbus, Houghton Mifflin, Boston 1959 (immagine tratta dal link)
Riprendo una notizia del numero di mercoledì scorso di Vanity Fair, un settimanale che adoro perché fatto bene e con intelligenza, proponendo notizie non scontate e di respiro internazionale. 
Si tratta di un breve trafiletto di Michele Neri (p.216) dedicato al congedo dello scrittore americano dalla letteratura, con il suo ultimo romanzo Nemesi. Una scelta ponderata e sotto certi aspetti condivisibile, poiché gli permette di non scadere nell'inevitabile caduta di qualità con cui uno scrittore generalmente deve confrontarsi negli anni, salvo rare eccezioni.
Commentando la notizia, Neri conclude con un breve e succoso decalogo della "5 cose che dovreste sapere su Roth", come il fatto che sia sempre dato tra i superfavoriti, ma non vinca mai il Nobel o il suo avere tre alter ego: in 9 su 31 libri il protagonista è Nathan Zuckerman. 
Raccomandando la lettura dell'articolo, aggiungo una piccola "nota di colore" sulla prima edizione dell'opera prima di Roth, Goodbye, Columbus - di cui ho scritto anche in un recente post - : le copie non sono rare, ma difficilmente ne troverete una (ovviamente che sia una first printing della prima edizione, non second o later printing, come vi capiterà più frequentemente) a meno di 200 euro.
Buona fortuna!

I want to quote a recent article from the Vanity Fair's last issue, a review I adore for the quality and brightness, with its unconventional and international news.
I'm talking about the one from Michele Neri (p.216) dedicated to the american writer's leave from the literature, with his last novel Nemesis. A considered choice somehow sharable, because frequently a writer, apart from some exceptions, loses his quality as time goes by.
Commenting the news, Neri concludes his article with a short and enjoyable decalogue called "5 things you should know about Roth", like for example that he always was one of the finalists for the Nobel Prize, but he never won it, or that he has 3 alter egos: the main character in 9 of his 31 books is called Nathan Zuckerman.
I highly recommend this article and I add a small personal postscript about the first edition of his first book, called Goodbye, Columbus - of which I've already wrote in a recent post - : the copy is not so rare, but you may have problems to find one at less then 200 euros (of course it has to be the first printing, and not second or later - as it is usually - of the first edition).
Good luck!

martedì 20 novembre 2012

BOLO: editoria di nicchia di grande qualità

Homepage del blog online di BOLO
La maggiore soddisfazione navigando in rete si ottiene scoprendo siti come questo... 
Si tratta del blog della casa editrice indipendente BOLO Paper, situata a Milano e presente nello shop online o in alcune librerie dislocate nel mondo.
La BOLO, anche attraverso una rivista gestita da Marco Nicotra e Giuliana Tammaro, promuove artisti e designers emergenti, seguendoli in tutte le fasi della creazione e della conseguente distribuzione. I prodotti di questo straordinario gruppo di creativi sono libri d'artista di grande innovazione e qualità grafica, che in un'offerta variegata soddisfano i gusti più diversi.
Il progetto dichiaratamente più ambizioso è il libro BOLO 1 realizzato con il contributo di 45 artisti provenienti da tutto il mondo e contenente anche un cd audio realizzato da 11 musicisti emergenti.
Il prezzo è molto democratico, solo 13 euro, e la speranza che diventi una chicca per bibliofili è tanta!
BOLO 1
Un altro gioiello della casa editrice è, a mio avviso, un libriccino in formato A5 che riproduce le scene più rare e salienti del mitico videogioco Street Fighter II realizzato nel 1991, all'epoca protagonista di un vero e proprio boom.
E' chiaro che si tratta di un prodotto "per amanti del genere", ma rimane sempre una testimonianza della follia ottimistica degli anni Novanta, periodo in cui il benessere del boom economico permetteva alla maggior parte delle persone di dedicarsi al tempo libero e alla coltivazione dei propri interessi.

Street Fighter II, a tribute to history

Chi ha detto che l'editoria cartacea sta scomparendo?

The greatest satisfaction when you sail on the net is to find a website like that...
This is a blog of the press BOLO Paper, based in Milan and available in the shop online and in some world displaced libraries. The BOLO, also through a review directed by Marco Nicotra and Giuliana Tammaro, promotes emergent artists and designers, following them throughout their creation phase and also distribution. The products of this extraordinary creative group are very innovative and graphically high-quality artist's books, in a variegated offer which satisfies different tastes.
The declared most ambitious project is the book BOLO1, realized with the contribution of 45 artists coming from all around the world and containing also an audio cd realized by 11 emergent musicians.
The price is very democratic, only 13 euros, but the hope that book will become sought from bibliophiles is huge!
Another press' jewel is, on my opinion, a small A5 book which reproduces the most rare and famous scenes of the legendary Street Fighter II videogame realized in 1991, which have become kind of a must-have.
Clearly it is a product for that kind of things lovers, but it still remains an important witness of the optimistic craziness typically 90's, an age when thanks to the economic boom people had time to dedicate themselves to hobbies and interests.
Who said that printing on paper is disappearing?

lunedì 19 novembre 2012

Il collezionismo "ad alta quota"

Walter Bonatti, I giorni grandi, prefazione di Dino Buzzati, Mondadori, Milano 1971 (immagine tratta dal link)

Vittorio Varale, Arrampicatori, Alberto Corticelli, Milano  1932 (immagine tratta dal link)
Da un pò di tempo mi incuriosisce il mondo del collezionismo di libri rari sulle grandi spedizioni o i grandi nomi dell'alpinismo, che conta molti adepti e appassionati. Per quanto mi riguarda, devo ammettere di saperne davvero poco... se qualcuno avesse qualche suggerimento da darmi (la lettura di qualche manuale o libro che ne parli) è ben accetto!
Riporto solo alcuni esempi, soprattutto per quanto riguarda i libri sul personaggio straordinario dello scalatore Walter Bonatti, scomparso un anno fa, soprannominato "il re delle Alpi". I testi su di lui sono molti, ma solo alcuni sono rari e ricercati, come quello dell'immagine da me proposta. Il libro descrive tutte le imprese alpinistiche di Bonatti dal 1961 al 1965, arricchite da un apparato fotografico tratto dall'archivio personale dell'autore - messo a completa disposizione alla Mondadori - e da una prefazione illustre, quella di Dino Buzzati. 
Un altro testo dell'autore discretamente raro e ricercato è quello di esordio, Le mie montagne (Zanichelli, Bologna 1961), attualmente in vendita online per 70 euro.
Per concludere questa breve rassegna, voglio citare un altro esempio, che comprende alcuni libri dedicati alla straordinaria, intricata e discussa spedizione del K2 (come spiega l'enciclopedia Treccani, "la più alta vetta del Karakoram - appartenente alla catena dell'Himalaya - e la seconda montagna, per altezza, della Terra - 8611 m -"), patrocinata da varie istituzioni, tra cui il C.A.I., e organizzata nel 1954. In quell'occasione parteciparono molti nomi importanti dell'alpinismo, tra cui il geologo che la guidò, Ardito Desio, ma anche Bonatti, Achille Compagnoni, Antonio Marussi (il cui importante patrimonio di strumenti scientifici, beni fotografici e librari è stato donato dallo studioso all'Università di Trieste) e molti altri.
Un esempio dell'importanza di questa spedizione è l'interesse nutrito dai collezionisti per alcuni libri dedicati all'impresa, come il libro di Compagnoni, Il Tricolore sul K2 o quello di Desio, Libro Bianco. In margine alla conquista del K2.

Achille Compagnoni, Il Tricolore sul K2, edizione riservata allo Sci Club Grazia, Mondadori, Milano 1965 (immagine tratta dal link)

Ardito Desio, Libro Bianco, In margine alla conquista del K2, Garzanti, Milano 1956 (immagine tratta dal link)
Recently I began to interest myself in the world of rare books about great expeditions or climbers, which counts a large number of followers. I have to admit that I really don't know so much about... but if someone has some suggestions (for example a manual or book about the topic) is welcome!
Here I just want to give some examples, in particular about the extraordinary character of the climber Walter Bonatti, died a year ago, called "the king of the Alps". Books talking about him are many, but only a few are rare and sought, like the one I've put on this post. The book describes his alpinistic adventures between 1961 and 1965, enriched with many photographs from the personal author's archive, completely open by him to Mondadori. There is also a notable foreword: by Dino Buzzati. Another rare and sought book is the one from his debut: Le mie montagne (Zanichelli, Bologna 1961), actually on sale online for 70 euros.
To conclude this short exposition, I want to make another example, concerning the great, intricate and very discussed K2 expedition (as the Treccani's encyclopedia explains: "the highest mountain in Karakoram - part of the Himalaya's chain - and the second in the Earth - 8611 m -"), sponsored by many institutions, like the C.A.I., and  organized in 1954. Many important climbers took part of it: the geologist Ardito Desio, who directed it, Bonatti, Achille Compagnoni, Antonio Marussi (whose rich heritage, including scientific instruments, photographs and books, have been donated by him to the University of Trieste) and many others. An example of the importance of this expedition is the collector's passion for books talking about it, like the Compagnoni's book, Il Tricolore sul K2 or the one from Desio, Libro Bianco. In margine alla conquista del K2.

Il libro nell'arte di Sabrina Mezzaqui

Sabrina Mezzaqui Sentinella, 2009 Courtesy Galleria Continua, San Gimignano e Galleria Massimo Minini, Brescia (immagine tratta dal link)
Sabrina Mezzaqui, Mentre Fuori Nevica, 2011, Quaderno intagliato a mano, 22 x 34,5 cm, Courtesy Galleria Massimo Minini (immagine tratta dal link)

sabato 17 novembre 2012

Il collezionismo dei leggendari manuali Hoepli


Mario Morgana, Restauro dei libri antichi, Ulrico Hoepli, Milano 1932 (immagine tratta dal link).

Domenico Angeloni, Il Liutaio, Ulrico Hoepli, Milano 1923 (immagine tratta dal link).
Se siete in bolletta e in casa conservate qualche prima edizione dei famosi manuali Hoepli ad uso dei cultori di svariati mestieri o hobby, state sicuri che questi accorreranno in vostro aiuto. Questi piccoli gioielli dell'editoria, usciti a cavallo tra Ottocento e Novecento, nascono per soddisfare esigenze pratiche di qualsiasi tipo, a partire dai consigli al cultore del canottaggio (Milano 1898), al "salsamentario" (Milano 1906),  al liutaio (Milano 1923) o al restauratore di libri antichi (Milano 1932).

Giorgio Croppi, Il canotaggio a remi, a vela ed a vapore, Ulrico Hoepli, Milano 1898 (immagine tratta dal link).

Ovviamente io sto citando quelli più ricercati, tralasciando quelli magari più comuni, ma che a differenza di altri tipi di manuali degli stessi anni non godono della stessa fama e non si vendono così bene. Infatti c'è chi ne colleziona la raccolta completa, arrivando a spendere anche 3 mila euro per un esemplare. Come Gian Carlo Moroni, noto collezionista di questi libriccini: "Chi investe nei libri fa un affare, oltre che salvare un aspetto culturale del Paese. I manuali Hoepli erano instant book, seguivano mode, passioni e conquiste degli italiani. Dimenticarli sarebbe un delitto" (l'articolo continua al link).
Vagando per librerie e mercatini, noterete come anche i meno esperti ormai sappiano dell'esistenza di un mercato fiorente di queste edizioni, che si sono ormai guadagnate un posto in prima fila nelle vetrine. Spesso, però, si noterà anche che sono sovraprezzate, a causa dell'ignoranza di certi rivenditori ignari della differenza tra manuale Hoepli raro e non.

If you need money and you have some first editions of the famous Hoepli manuals, made for people who want to experiment a large amount of crafts and hobbies, they will help you for sure. These small precious editions, appeared on the market between the XIXth and XXth century, were born to satisfy the practical requirements of all kind of people: from rowing lovers (Milano 1898), to pork-butchers (Milano, 1906), lutists (Milano 1923) or also antiquarian books' restoration experts (Milano 1932). Obviously I'm mentioning the most rare ones, leaving out more common ones, but which are anyway very sought and easily sold, unlike any other coeval manuals. In fact there are many people who collect the entire series and who are able to spend even 3 thousand euros for a copy, like Gian Carlo Moroni, a famous Hoepli's collector: "Investing in books it's a bargain and a good act for the cultural heritage of our country. Hoepli manuals were instant books, which were following trends, passions and italian achievements. Forgetting them would be a crime" (the article continues at the link).
If you go around antiquarian libraries and flea markets, you will notice that even less experts know that there is a flourishing market of these books, which have now a ringside seat in shop windows. But sometimes are also overpriced because of the librarian's ignorance, who don't know the difference between a rare Hoepli and not.

Un libro d'artista di Carsten Höller

Carsten Höller,
Glück / Skop, per cura dell'autore e di Oktagon Verlag, Köln 1996
Del percorso artistico di uno dei prediletti dalla scuderia newyorchese Gagosian ho già discusso in un post di questo blog. Questa volta voglio proporre un suo libro d'artista degli esordi, che ho acquistato di recente su ebay da un venditore americano specializzato in libri d'arte rari o significativi per quanto riguarda un dato artista. Al momento si trovano ancora alcune copie nel mercato antiquario, ma questo testo appartiene alla categoria di quelli destinati a sparire con il passare del tempo e con l'aumentare della fama dell'artista. 
Si tratta di un libro di piccolo formato, con la copertina che simula una superficie bruciata e un breve scritto in tedesco ad accompagnare il ricco apparato fotografico. Il testo riunisce tre cruciali mostre tenute dall'artista nel 1996: al Kunstverein di Amburgo, al Kölnischer Kunstverein del Centraal Museum di Utrecht (queste due sono intitolate Glück) e alla Wiener Secession (con il nome di Skop). Adoro acquistare i primi cataloghi di questi grandi artisti, perché ti permettono di respirare un'aria di sperimentazione, di operazione per tentativi e proprio per questo solitamente sono i più ricercati. Anche se, per la verità, in questo è già percepibile quella che sarà l'impronta distintiva di Höller e il suo straordinario punto di forza: la capacità di creare dal nulla una dimensione "altra", in cui lo spettatore può immergersi e parteciparvi attivamente.

Un'immagine del libro tratta dalla mostra Glück
About the background of this artist, one of the most beloved by the New York gallerist Gagosian, I've already wrote in a post for this blog. This time I want to suggest an artist's book from his debut, which I bought recently on ebay from an american seller specialized in rare, or significant for a certain artist, art books. At the moment it is still possible to buy it, although it's a kind of book that may disappear quite fast from the market with the growth of the artist's fame.
It's a small size book, with the cover simulating a burned surface and a short text in german following the plenty images. It's a reunion of Höller's three crucial exhibitions from 1996: at the Hamburg's Kunstverein, at the Kölnischer Kunstverein in the Centraal Museum of Utrecht (these two were called Glück) and at the Wiener Secession (called Skop).
I love buying first exhibitions catalogues from these great artists, because you can breath an experimentation mood, kind of a "trial" mood. Therefore there are usually very sought. Even though, in our case, you can already perceive the Höller's distinguishing mark and his extraordinary strong point: the ability to create from nothing an "other" dimension, in which the public can dip into and actively participate.

giovedì 15 novembre 2012

Renato Barilli e la critica d'arte

Renato Barilli, Prima e dopo il 2000. La ricerca artistica 1970-2005, Feltrinelli, Milano 2006

Di Renato Barilli e del suo metodo di critica d'arte ho sempre detto bene, fino alla lettura di questo "manuale" di arte contemporanea. Ne avevo sentito parlare quando uscì la terza ristampa, nel 2009, ma poi mi uscì di mente e lo abbandonai. Pochi giorni fa l'ho ripreso in mano con grandi aspettative, dicendo a me stessa che finalmente avrei assistito a un tentativo di porre ordine nella complessità dell'arte contemporanea...
Barilli è un critico d'arte che negli anni Sessanta ebbe un notevole successo come uno dei primi interpreti dell'Informale europeo, soprattutto per quanto riguarda il pittore francese, esponente dell'Art Brut, Jean Dubuffet, di cui ha scritto in un importante articolo sulla rivista Il Verri ("La pittura di Dubuffet", in Il Verri, n.5, ottobre 1959, pp.112-22). Quando lessi l'articolo ebbi modo di stupirmi sulla sua precocità di vedute, in un confronto tra la pittura di Dubuffet e la scrittura di Samuel Beckett, cosa che farà alcuni anno dopo un importante studioso americano di letterature comparate, Wylie Sypher (Loss of the self in Modern Literature and Art, Random House, New York 1962).

Renato Barilli, L'informale e altri studi di arte contemporanea, Scheiwiller, Milano 1964

Tornando a Prima e dopo il 2000, come ho detto l'ho trovato deludente sotto molteplici punti di vista: in primo luogo per il lessico poco accattivante, che non si addice alla critica militante, in secondo luogo per il fatto che tutti gli artisti e gli eventi che hanno segnato quel torno d'anni sono sbattuti in maniera disordinata in un unico calderone e il lettore fa difficoltà a scindere tra eventi cosiddetti "minori" e quelli davvero innovativi. Un esempio è costituito dall'accenno che Barilli fa della mostra del 1997 organizzata da Charles Saatchi alla Royal Academy of Art di Londra e intitolata Sensation. Young British Artists from the Saatchi Collection. Una mostra che in futuro ricorderemo come cruciale degli anni Novanta, che lancia la figura del gallerista "magnate", burattinaio del panorama artistico. La mostra inoltre introduce alcuni artisti che, nonostante le critiche e gli scandali, non si possono ignorare come fondativi della storia dell'arte: Damien Hirst, i fratelli Jake e Dinos Chapman (di cui parlerò in un prossimo post), Tracey Emin, Sarah Lucas, Marc Quinn, Gillian Wearing, ecc.
Di questo evento Barilli ne fa annoiata menzione qua e là, continuando poi la sua carrellata da elenco telefonico di artisti contemporanei e sprecando in questo modo l'occasione di fornire uno spunto riflessivo sullo stato attuale dell'arte.

Sensation. Young British Artists from the Saatchi Collection, catalogo della mostra, a cura di A.Brooks [et al.], Royal Academy of Art, London
18 September – 28 December 1997, Thames & Hudson, London 1997 (immagine tratta dal link).

I always used to approve Renato Barilli's method of art criticism, until I red this kind of an art "manual", of which I've heard about when its third reprint came out, in 2009, and then I forgot about it. 
A few days ago I finally began to read it with great expectations, hoping to find a good book talking about the complex contemporary art situation...
Barilli is an art critic, who was very popular in the Sixties thanks to his interpretations of the european Informal painting, especially of the one from the french Art Brut protagonist, Jean Dubuffet, for example in an important article for the magazine Il Verri ("La pittura di Dubuffet", in Il Verri, n.5, ottobre 1959, pp.112-22). The article surprisingly shows how Barilli was broad-minded when he compares Dubuffet's art with Samuel Beckett's texts, as did an important american researcher of literature critic, Wylie Sypher, a few years after Barilli's article (Loss of the self in Modern Literature and Art, Random House, New York 1962).
So, going back to what I said, Prima e dopo il 2000 quite disappointed me in many ways, firstly because of the vocabulary, way-not enough suitable to the militant critic, which has to be aggressive. Secondly because all artists are put together in a same hotch potch, so for the reader it's difficult to understand what is really important and which are the "minor" events. To give an example, when Barilli talks about the exhibition organized in 1997 by Charles Saatchi in the London's Royal Academy of Art, called Sensation. Young British Artists from the Saatchi Collection, he only mentions it, without saying that is a foundamental event of the Nineties. This exhibition launches the figure of the gallerist like a "magnate", sort of an art puppet master, but it also launches many of actually crucial artists, who are going to make art history: Damien Hirst, the Jake and Dinos Chapman brothers (about whom I'm going to talk soon), Tracey Emin, Sarah Lucas, Marc Quinn, Gillian Wearing, etc. 
In a word, he totally lost the opportunity to give a point of view of the actual situation of the art.

sabato 10 novembre 2012

Vanessa Beecroft - VB 52.166.NT

Vanessa Beecroft, VB 52.166.NT, digital colour coupler print, 228 x 178 cm, 2003 (ed. of 3); tratto dalla performance al Castello di Rivoli, Torino (immagine tratta dal link).
A work we'll read about in art history books!

giovedì 8 novembre 2012

Libri d'artista contemporanei nel Saatchi store

Schermata della sezione dedicata alla vendita del libro d'artista di Dana Popa al Saatchi store online
Agli appassionati del collezionismo di libri d'artista contemporanei consiglio di dare un'occhiata al Saatchi store, negozio online gestito dall'omonimo, famosissimo, gallerista londinese dichiaratamente "artolico" - come titola il suo libro-intervista - (Mi chiamo Charles Saatchi e sono un artolico, Phaidon, Milano 2010).
Nel negozio è possibile acquistare preziose edizioni limitate di artisti esordienti come questa qui proposta, realizzata da Dana Popa, un'artista rumena trapiantata in Gran Bretagna. Il libro è incentrato sul turismo sessuale in Moldavia, indagato attraverso l'uso della fotografia e del testo scritto. Un esempio della presenza tanto auspicata dell'"arte impegnata".

Mi chiamo Charles Saatchi e sono un artolico, Phaidon, Milano 2010

For contemporary artist's book collectors I suggest to take a look to the Saatchi store, an online shop directed by the namesake, extremely known, gallerist based in London and admittedly "artoholic" - as his book-interview says - (My Name is Charles Saatchi and I am an Artoholic, Phaidon, London 2009).
In the store you can buy precious limited editions made by contemporary artists like the one I'm suggesting. The book is realized by Dana Popa, a Romanian artist living in London, based on sex trafficking in Moldova investigated through photographs and texts. An example of the auspicated "committed art"'s existence.

martedì 6 novembre 2012

Scaffale dei ricercati

Philip Roth, Addio Columbus, Bompiani, Milano 1960 (immagine tratta dal link).
Continuando con la nostra consueta rubrica di questo blog dedicata agli Scaffali dei rarissimi / rari / ricercati, inserisco questa prima edizione italiana dell'opera prima dello scrittore americano Philip Roth (la prima edizione mondiale è del 1959), abbastanza ricercata e non comune.

To continue with our usual column of this blog dedicated to very rare / rare / sought books, I want to bring the attention to this first italian edition of the first book written by the american writer Philip Roth (first published in 1959), quite sought and rare.

La nascita del libro d'artista in Italia: Piero Manzoni life and works

Jes Petersen [Piero Manzoni], Piero Manzoni life and works, Verlag Petersen Presse, Flensburg/Glücksburg 1963 (immagine tratta dal link).
La carica innovativa dell'opera di Piero Manzoni, che si pone come protagonista indiscusso dell'avanguardia artistica degli anni Sessanta, e la sua qualità di precursore viene confermata anche dalla sua introduzione in Italia del libro d'artista ("Il s'agit du premier livre d'artiste en Italie" in G.Celant (a cura di), Identité italenne. L'art en Italie depuis 1959, catalogo della mostra, Centre Georges Pompidou, Parigi, 25 giugno - settembre 1981, Centro Di, Firenze 1981, p.105).
Nel gennaio del 1962, un anno prima della sua scomparsa, Manzoni incarica per via postale l'amico artista Jes Petersen di realizzare un libro in plastica composto da 100 pagine in acetato trasparente, prive di testo, fornendogli addirittura uno schizzo esemplificativo della copertina (che verrà trovato tra le sue carte, con la data 1962 riportata sul frontespizio e una variazione del luogo di stampa - in G.Celant, Piero Manzoni: catalogue raisonné, Prearo, Milano 1975, p.207).
Petersen riuscirà a realizzarlo secondo le indicazione prima della sua morte, con l'eccezione delle pagine bianche in sostituzione all'acetato, materiale che probabilmente gli creò problemi di reperimento e di natura economica. Il numero di copie dichiarate sul frontespizio sono 60, ma è noto che ne fu effettivamente realizzata soltanto una piccola parte.

Foglietto manoscritto di Manzoni con le indicazioni per realizzare il libro (in G.Celant, Piero Manzoni, Catalogo Generale, vol.II, Skira, Milano 2004, p.390).

Piero Manzoni life and works è un libro che indaga sugli elementi costitutivi dell'oggetto libro, rivelando il supporto ed esercitando attraverso esso un gesto di rottura. Azioni che influenzeranno i libri dimenticati a memoria di Vincenzo Agnetti o i libri cancellati di Emilio Isgrò.
Commenta Celant: "Il libro di Manzoni elimina ogni filosofia della parola. E', come i suoi Achromes, la tabula rasa. Serve per annullare la mistica personale e la carica esistenziale della parole e immettere il libro come nuovo valore artistico, come medium autosignificante, con una propria individualità e contestualità primarie" (in G.Celant, Artmix. Flussi tra arte, architettura, cinema, design, moda, musica e televisione, Feltrinelli, Milano 2008, p.29). Dopo l'azzeramento in pittura con i suoi quadri monocromi, dopo le sue rinunce ad aderire al rigido sistema dell'arte e del suo mercato con la merda d'artista e, infine, dopo i suoi infiniti giochi irriverenti e concettuali con il suo fiato d'artista o le sue linee inscatolate, con quest'opera Manzoni mette mano sulla Cultura, sovvertendone lo strumento per antonomasia: il libro.

The innovative verve of Piero Manzoni's work, an unquestioned protagonist of the Sixties avant-garde, and his quality of being a precursor is confirmed by his introduction in Italy of the artist's book. 
In january 1962, a year before his death, Manzoni asks by mail his friend, artist too, Jes Petersen to realize a book in plastic with 100 pages in transparent acetate, without a text. He gives to him also a sketch of the cover (which was found between his papers, with a date '62 written on the title page and a variation of the printing country - in G.Celant, Piero Manzoni: catalogue raisonné, Prearo, Milano 1975, p.207).
Petersen realized the book as Manzoni asked just before his death, with the exception of the acetate, substituted by white pages (maybe because of economical and availability reasons). The number of declared printed copies in the title page were 60, but it's know that there were printed only a few.
Piero Manzoni life and works explores the book's constitutive elements, revealing the support and breaking the rules through it. This book will strongly influence the Vincenzo Agnetti's Book Forgotten into Memory or Emilio Isgrò's Cancelled books.
As Celant explains: "The Manzoni's book erases each philosophy of the word. It's, as his Achromes are, the tabula rasa. It helps to erase the personal mistique and the existencial properties of the words and to give to the book new artistic values, to make it a self-significant medium, with an own individuality and prime simultaneity" (in G.Celant, Artmix. Flussi tra arte, architettura, cinema, design, moda, musica e televisione, Feltrinelli, Milano 2008, p.29 - the translation in english is mine- ).
After the art "resetting" with his monochrome paintings, after his renunciation of the rigid rules of the art system with his artist's shit and, to conclude, after his endless conceptual games with his artist's breath and encased lines, this Manzoni's work turns to the Culture, overturning its tool par excellence: the book.









domenica 4 novembre 2012

Gli scatti di Candida Höfer in un catalogo da avere


Candida Höfer, Räume/Spaces, Verlag Buchhandlung Walther König, Köln 1992 (immagine tratta dal link).
Del trascorso artistico di questa fotografa tedesca so poco, ma è sufficiente dedicare qualche minuto in più alle sue immagini per percepire immediatamente la sua portata artistica. Le fotografie della Höfer immortalano interni di biblioteche, musei e spazi pubblici con singolare capacità di trasformare il banale in qualcosa di nuovo e degno di attenzione.

Candida Höfer, Narodni knihovna Praha V, 2004, c-print, ed. of 6 (immagine tratta dal link).
Räume/Spaces è un catalogo realizzato in occasione della sua personale nell'estate del '92 alla galleria Portikus di Francoforte e contiene molte tavole a colori di grande qualità. Il libro è facilmente reperibile nel mercato antiquario, con un pò di fortuna - o abilità (fate voi!) - anche a prezzo stracciato.
Un catalogo di cui consiglio l'acquisto agli appassionati del collezionismo di libri fotografici.


About the career of this german photographer I really don't know a lot, but It's enough to dedicate a little more time to her images to discover immediately her talent. The Höfer's photographs immortalize libraries, museums and public spaces with a singular capacity to transform the banal in something new and pleasant.
Räume/Spaces is a catalogue realized on the occasion of his solo exhibition in the summer of '92 in the Portikus gallery (Frankfurt) and contains many high-quality colour images. Not so hard to find in the antiquarian market and with a little bit of fortune - or ability - also not so expensive.
A catalogue I advice for those who love collecting photography books.

venerdì 2 novembre 2012

Niccolò Ammaniti, Branchie!



Niccolò Ammaniti racconta la vicenda del suo libro di esordio, Branchie! (Ediesse, Roma 1994), di cui ho già discusso in questo blog (vedi post). L'esiguità delle copie stampate ha già reso questo testo una sorta di sfida al suo reperimento...

Niccolò Ammaniti talks about what happened with his first book, Branchie! (Ediesse, Roma 1994), of which I've already spoke in this blog (look at the post). The book came out in a very small number of copies and this fact is causing now kind of a match to find it...

giovedì 1 novembre 2012

Scaffale dei ricercati

Samuel Beckett, Molloy - Malone muore - L'Innominabile, Sugar & co., Milano 1965
Il testo non è una buona traduzione della fondamentale Trilogia di Samuel Beckett, maestro indiscusso della letteratura d'avanguardia del Novecento, per motivi legati alla scarsità di mezzi economici a disposizione dell'editore, che affidò il testo a persone poco esperte. Però è la prima edizione italiana che vede i tre testi finalmente riuniti e, quindi, risulta molto ricercata dai collezionisti.
La prima, ottima, traduzione del testo è dovuta al grande studioso italiano di Beckett - nonché di Emilio Villa - Aldo Tagliaferri, che ne curò un'edizione per l'Einaudi. Anch'essa dicretamente ricercata.

Samuel Beckett, Trilogia. Molloy,  Malone muore, L'Innominabile, a cura di A.Tagliaferri, Einaudi, Torino 1996 (immagine tratta dal link)

The book is not a good translation of the crucial Trilogy by Samuel Beckett, an unquestioned master of the avant-garde literature of the Nineties, for economical reasons: the publishing house didn't have enough money to pay a good translator. However it's the first italian edition of it, which finally put together these three texts and, therefore, it's very sought by collectors. The first good translation is by Aldo Tagliaferri, a great italian Beckett's - and also Emilio Villa's - expert, which have curated the edition for the Einaudi publishing house. This edition is quite sought too.