mercoledì 27 febbraio 2013

Una prima di Bukowski / A Bukowski's "first"

Charles Bukowski, Notes of a dirty old man, Essex House, North Hollywood 1969 (immagine tratta dal link)
Lo scandaloso, irriverente e provocatorio scrittore americano Charles Bukowski, spesso avvicinato alla letteratura beat, pubblicò questa raccolta di racconti in un anno colmo di eventi per lui: la popolarità è ormai consacrata, il pubblico e la critica parla - non sempre bene - di lui e le opere si vendono. 
I racconti furono scritti tra il '67 e il '69 per la rubrica omonima del settimanale underground Open City, come apprendo dall'interessante blog Archivio Carta Stampata
Un ottimo testo critico sulla sua fortuna e le vicende editoriali delle sue opere è Charles Bukowski: Autobiographer, Gender Critic, Iconoclast scritto da David Charlson nel 2005.


David Charlson, Charles Bukowski: Autobiographer, Gender Critic, Iconoclast, Trafford Publishing, Victoria 2005  (immagine tratta dal link)

La prima edizione americana del libro è già molto ben quotata e oscilla tra i 100 e i 300 euro. Per quanto riguarda la prima edizione italiana, invece, è offerta dalla libreria Arengario a 80 euro, ma su ebay è possibile trovarla anche a 10. Chissà se diventerà mai un testo ricercato dai collezionisti nostrani?
A breve studierò più approfonditamente le edizioni italiane di Bukowski e tornerò sull'argomento.


Charles Bukowski, Taccuino di un vecchio sporcaccione, Guanda, Milano 1979 (immagine tratta dal link)


The scandalous, irreverent and provocatory American writer Charles Bukowski, oftenly included in beat literature, have published this collection of stories in a year full of events for him: the fame was consecrated, the public and the critic was talking - not always good - about him and his works were sold good.
The stories were written between '67 and '69 for the namesake column of the underground magazine Open City, as I've red in the interesting blog Archivio Carta Stampata.
A good critical text about the fortune and editorial events of his works is Charles Bukowski: Autobiographer, Gender Critic, Iconoclast by David Charlson (2005).
The first american edition of the book is already good estimated and goes from 100 to 300 euros. For what regards the first italian edition, it is offered by the library Arengario for 80 euros, but on ebay it is possible to find it for 10. Who knows if one day this text would be sought after by our collectors?
Shortly I will study deeply about Bukowski's first italian edition and I will return to the topic.

martedì 26 febbraio 2013

Live in your head

  Harald Szeemann, Live in your head, When Attitudes Become Form. Wenn Attitüden Form werden. Quand les attitudes deviennent forme. Quando attitudini diventano forma. / Werke - Konzepte - Vorgänge - Situationen - Informationen
Bern, Kunsthalle 1969 (immagine tratta dal link)
Il prezioso testo che sancisce la nascita dell'arte concettuale, povera e processuale.

The precious text that sanctions the birth of the conceptual, povera and processual art.

domenica 24 febbraio 2013

Copertine / Covers

Thomas Mann, Racconti, Bompiani, Milano 1986 (immagine tratta dal link)
Félix Edouard Vallotton (1861-1925),  Autoportrait à lage de vingt, 1885, Musée Cantonal des Beaux-Arts, Lausanne (immagine tratta dal link)
Botho Strauss, La dedica, Guanda, Milano 1982 (immagine dalla mia collezione)

Ispirandomi alle Cover story domenicali de Il Sole 24 Ore, che confronta o commenta le copertine dei libri, propongo il confronto di due differenti copertine con la stessa illustrazione: il noto autoritratto sobrio e oggettivo dell'artista svizzero, accostabile al gruppo dei Nabis, Félix Vallotton. 
Spesso ci si chiede quali motivazioni abbiano portato a scegliere una certa copertina.

Taking inspiration from the Cover story on the sunday's Il Sole 24 Ore, which comments or compares different covers, I propose a comparison between two different covers with the same illustration: the renowned sober and objective self-portrait of the swiss artist of the Nabis Félix Vallotton.
Often we ask ourselves why thet choose certain covers.

venerdì 22 febbraio 2013

Angelo Maria Ripellino mediatore del magico mondo boemo / Angelo Maria Ripellino as a middle man of the magic boemian world

Angelo Maria Ripellino, Praga magica, Einaudi, Torino 1973 (immagine tratta dal link)


Il personaggio e l'attività critica di Angelo Maria Ripellino sono, a mio avviso, ancora molto sottovalutati. Poeta, critico, storico e amico di molti artisti romani quali Achille Perilli, Gastone Novelli, Piero Dorazio e molti altri, Ripellino ebbe un ruolo di assoluto rilievo per quanto riguarda la trasmissione della cultura cecoslovacca e russa (fu il primo a presentare Boris Pasternak) in Italia, in particolare a Roma, tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Una revisione del suo operato sarebbe utile a comprendere in che modo e quale peso questa cultura ebbe sull'arte e la letteratura italiana del tempo.
L'infatuazione nei confronti della cultura boema avviene in lui in seguito a un viaggio a Praga nel '47 per motivi di studio. Da quel momento comincia ad indagarne tutti gli aspetti, sia dal punto di vista letterario che figurativo, esercitando una massima apertura possibile a tutte quelle esperienze che potevano aumentare la potenzialità creativa. Egli valutò il clima culturale di Praga da grande esperto. 
Tutto ciò culmina in numerosi saggi sull'argomento: nella Storia della poesia ceca contemporanea (Le Edizioni d'Argo, Roma 1950) e nel suo capolavoro Praga magica, che appartiene al genere del saggio, ma in realtà è molto di più. Questa straordinaria incursione nella realtà praghese, che spazia da Rodolfo II al Gruppo 42, stupisce per la capacità descrittiva di personaggi, opere e fatti storici con singolare spirito letterario, non annoiando mai il lettore.


Angelo Maria Ripellino, Storia della poesia ceca contemporanea, Edizioni E/O, Roma 1981 (immagine tratta dal link)

L'apporto innovativo di Ripellino nella critica delle arti in generale (poesia, pittura, teatro, ecc.) consiste nella loro visione in quanto entità unitaria, in cui le varie discipline si fondono. Per lui la poesia non è soltanto verso, ma teatro, circo, film, pittura, musica. Una commistione di generi che si intrecciano e si influenzano in un parallelo tra verbale e visivo. 
Ad esempio, in un articolo pubblicato ne La Fiera Letteraria, 17 aprile 1947, intitolato "I disegni di Majakovskij", egli vede nei versi del maestro l'influenza della pittura dell'epoca, in particolare del padre del futurismo russo Davíd Burljúk o, ancora, vede nella prosa di Vera Linhartová, in particolare nel testo tradotto in italiano con il titolo Interanalisi del fluito prossimo, un intento di “trasferire nella dimensione del linguaggio i procedimenti della geometria descrittiva(A.M.Ripellino in Praga magica, ed.1993, p.14).
A titolo di curiosità, questo testo, edito da Einaudi in un'unica edizione del 1969 da lui tradotta, appare raro e ricercato dai collezionisti.


Vera Linhartova', Interanalisi del fluito prossimo, Einaudi, Torino 1969 (immagine tratta dal link)

Ma andiamo alle rarità di Ripellino, che risultano molto interessanti. 
Il testo più ricercato è quello del suo esordio da poeta: Non un giorno, ma adesso, pubblicato nel 1960 e arricchito da tavole dell'amico Achille Perilli. Personalmente non ne ho mai vista una copia, nemmeno in Internet. 
Il secondo testo raro è la sopra citata Storia della poesia ceca contemporanea, introvabile sia nell'edizione del 1950, contenente 29 tavole e stampata in 400 esemplari, sia in quella recente del 1981, dalla copertina molto pregevole.
Per quanto riguarda la prima edizione di Praga magica, invece, non è rara e la si trova anche a 30 euro. Per la bibliografia completa di Ripellino, consiglio di leggere l'ottimo articolo di Pasquale Di Palmo pubblicato su Maremagnum e apparso su Wuz nel 2007.


mercoledì 20 febbraio 2013

Segnalazione di un lettore affezionato / An attached reader's warning

Alfred Jarry, Il Mostardiere del Papa ovvero la Papessa, Ei Editori, Roma 2002 (immagine tratta dal link)
Ricevere commenti o suggerimenti al mio blog fa sempre piacere. In primo luogo perché riscontro un interesse nei confronti di ciò che propongo e, in secondo luogo, perché posso incrementare le mie conoscenze e imparare sempre qualcosa di nuovo da persone che sicuramente ne sanno più di me.
Ringrazio perciò uno dei miei lettori più affezionati per la segnalazione in merito al mio ultimo post dedicato ad Alfred Jarry.
Giuseppe mi segnala questo testo dal titolo curioso, a me sconosciuto, stampato poco più di dieci anni fa e già sparito dal mercato - per quanto sia riuscita a controllare online -. E' una prima e unica edizione italiana e, a quanto risulta dal sito dedicato ai libri Anobii.com, è posseduto da sole otto persone (la media di un libro popolare inserito su Anobii è di 1000 proprietari). Molto probabilmente il libro fu stampato in poche copie e subito acquistato dai cultori di Jarry.
Buona caccia a tutti!

Receiving comments and suggestions on my blog always makes me happy. Firstly because I realize that someone is interested in what I write, secondly because I have the opportunity to know something new from someone who surely knows more than me.
Therefore I thank to  one of my most devoted writers for the warning related to my last post dedicated to Alfred Jarry.
Giuseppe is talking about a text with a curious title, unknown to me, published not more than ten years ago and already disappeared from the market - at least as proved my check online -. It's a first and only italian edition and, according to the website dedicated to books Anobii.com, it is owned by only eight people (the avarage for a popular book on Anobii is around 1000 owners). Probably there were printed little copies that were immediatelly bought by Jarry's followers.
Good hunt to everyone!

martedì 19 febbraio 2013

La ricezione di Alfred Jarry in Italia / The reception of Alfred Jarry in Italy


Alfred Jarry, Haldernablou, Severgnini, Cernusco sul Naviglio, s.d. [ma ca. 1985] (immagine tratta dal link)

Non è raro, ma è ricercato. Si tratta di una delle opere più intense del grande poeta e drammaturgo francese Alfred Jarry (1873-1907), che in Italia ebbe una grande fortuna a partire dagli anni Sessanta.
Il primo saggio italiano dedicato a questo geniale personaggio è di Carlo Bo e risale al 1945, intitolato La suggestione Jarry e contenuto nel testo In margine a un vecchio libro edito da Bompiani (pp.91-6). 
La prima edizione italiana di uno dei suoi testi, Messalina (Pervinca, Milano 1926) passa in sordina, come anche la traduzione nel 1945 del dramma per il quale è meglio conosciuto: Ubu re, una pièce teatrale con protagonista un personaggio provocatorio e assurdo, rappresentata per la prima volta nel 1896. L'edizione viene curata dal grande Carlo Cardazzo, il proprietario della galleria Il Cavallino a Venezia e del Naviglio a Milano, entrambe fucine di libri a dir poco strepitosi e di elevato pregio. Infatti questo libro, di evidente qualità materiale, è sempre valutato sui 40 euro.
Occorrerà attendere la fine degli anni '60, però, perché sia tradotto e pubblicato da qualche editore maggiore (ad esempio da Bompiani nel '67 per quanto riguarda Il supermaschio). A quella altezza cronologica, Jarry sarà ormai considerato precursore di ogni tipo di avanguardia e neoavanguardia, a partire dal surrealismo a cui viene spesso associato. 
Jarry è un poeta di lettura difficile, di una “polisemia traboccante”, come ebbe a dire Vincenzo Accame in un suo saggio del '74, ricca di coniazioni lessicali, giochi linguistici e di strutture verbali che accumulano significati all'infinito, poiché non si faceva scrupolo a sostenere che maggiore è il numero dei significati nascosti nella poesia e meglio è!

Alfred Jarry, Ubu re, Dramma in 5 atti, Edizioni del Cavallino, Venezia 1945 (immagine tratta dal link)


Tornando a Haldernablou, il testo fu scritto quando l'autore aveva soltanto 21 anni e intreccia il tema del sesso, della morte, dell'omosessualità - molto presente in Jarry, anche nella vita privata - e del narcisismo. Un'opera molto complessa e sotto certi aspetti paragonata ad alcuni testi di Marinetti e Apollinaire. Le sue valutazioni oscillano tra i 40 e i 50 euro.

It's not rare, but many people are looking for it. It's one of the most intense work of the french poet and playwright Alfred Jarry (1873-1907), who in Italy was very famous from 60s on. 
The first essay dedicated to this genious is by Carlo Bo in 1945, called La suggestione di Jarry and included in the book In margine a un vecchio libro, published by Bompiani (pp.91-6).
The first edition of one of his books, Messalina (Pervinca, Milano 1926) was quite ignored, like the translation in 1945 of his best known drama, Ubu re, a pièce with an absurd and provocative protagonist, played for the first time in 1896. The edition was curated by the great Carlo Cardazzo, the owner of the venetian Il Cavallino and milanese Naviglio art galleries. Both publishing extremely precious and gorgeus books. Indeed this book, clearly qualitative, is always estimated around 40 euros.
But no big publisher have been interested in editing one of his books until the 60s, when, to make an example, Bompiani have printed Il supermaschio ('67). From that period on, Jarry will be considered an avant-garde's and neo-avantgarde's forerunner, starting from surrealism to which is often associated.
Jarry is a poet hard to read, of an "overflowing polysemy" - as Vincenzo Accame said in an essay from '74 - full of neologisms, linguistic games and verbal structures that assemble meanings infinitely, for he wasn't scared to say that a poem is even better if it has many hidden meanings!
Going back to Haldernablou, the book was written when the author was 21 and it brings together sex, death, homosexuality - very often in his works and also in his private life - and narcissism. A very complex work, sometimes compared to some Marinetti's or Apollinaire's texts. Its estimations goes from 40 to 50 euros.

Scaffale dei ricercati / Shelf of the sought books

Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita, Garzanti, Milano 1955 (immagine tratta dal link)


Per la descrizione mi rifaccio a quella dal bel sito dedicato ai libri: i-libri.com.

"16mo - Collana romanzi moderni cm13,5x20 pag. 288. Rilegatura: Cartone telato rosso con scritte verdi in copertina e sul dorso, in copertina fac-simile di firma di Pasolini, sovracopertina editoriale illustrata da Fulvio Bianconi, esordio narrativo dello scrittore friulano, la prima edizione fu esaurita in brevissimo tempo, molto probabilmente il libro non venne stampato in più di 1500 copie non numerate; l'autore subì un processo per oscenità nel quale venne difeso da Carlo Bo e Giuseppe Ungaretti e, in cui venne assolto."

For the description I quote the one from the good website dedicated to the books: i-libri.com.

"16mo - Romanzi moderni collection cm13,5x20 p. 288. Cover: red cardboard canvas with green inscriptions at the cover and spine. Fac-simile Pasolini's signature on the cover and dustjacket illustrated by Fulvio Bianconi. First book of this Friulian author. The first edition was sold out almost immediatelly; probably there were printed about 1500 unnumbered copies. The author, accused of obscenity and went on trial, was defended by Carlo Bo and Giuseppe Ungaretti. Then he was absolved."

venerdì 15 febbraio 2013

Investimenti / Investments

Antonio Tabucchi, Piazza d'Italia, Bompiani, Milano 1975 (immagine tratta dal link)

L'opera prima di uno scrittore molto amato e scomparso da poco.

The first work of a very appreciated author, died recently.

giovedì 14 febbraio 2013

Non raro, ma ricercato: Finzioni di Borges / Not rare, but sought: Borges's Finzioni

Jorge Luis Borges, Finzioni (La Biblioteca di Babele), Einaudi, I Coralli, n.128, Torino 1961 (immagine tratta dal link)
Ci sono libri che, vuoi per l'importanza dell'autore e dell'opera, vuoi per il prestigio della collana, vuoi anche per il tema legato in qualche modo alla bibliofilia, non sono rari ma vendono benissimo.
E' il caso di Finzioni di Borges, una delle prime opere dell'autore, uscito per la prima volta in Italia nel 1961 nella collana I Coralli di Einaudi.
L'immagine qui proposta è tratta dal bellissimo sito di Federico Novaro, che, tra le varie attività, realizza queste stupende "catalogazioni" dei libri Einaudi, individuandone tutte la caratteristiche.

There are some books that, due to the importance of the author and the work, due to the prestige of the book series, due to the topic related somehow to bibliophilia, are not rare but they are sold easily.
It's the case of Finzioni by Borges, one of his first works, published for the first time in Italy in 1961 by the Einaudi's collection I Coralli.
This picture is taken from the beautiful Federico Novaro's website that, within many activities, realizes also this gorgeous "catalogues" of the Einaudi's books, identifying them in all characteristics.

mercoledì 13 febbraio 2013

Un Andy Warhol tutto per sé / An Andy Warhol for your own

Best in Children's Books, #15, Doubleday, New York 1958 (immagine dalla mia collezione)
La copertina del #15 / The cover of the #15 (immagine tratta dal link)
Due anni fa circa, quando lessi su Vanity Fair che era possibile "avere un Warhol" tutto per sé, senza dilapidare il proprio patrimonio, mi precipitai a seguire il loro consiglio.
Forse si trattava di una trappola per allocchi, ma non mi pentii della scelta. Si trattava di acquistare uno dei 5 libriccini (il settimo, il quindicesimo, il ventunesimo, il ventisettesimo e il trentatreesimo) della infinita collana per bambini Best in Children's Books, illustrati da Andy Warhol in persona. 
A quel tempo Warhol non aveva ancora raggiunto la fama e lavorava per la Doubleday come freelance, ma il suo stile inconfondibile e molto pop trapelava già.
Io acquistai il numero 7 e il numero 15, che ritengo il più bello. La novella illustrata da Warhol si intitola The Little Red Hen e racconta la storia di una piccola gallina che abitava con un cane, un topo e un gatto, i quali non partecipavano con lei alle faccende domestiche.
La gallina, un bel giorno, decide di cucinare una torta e, alla richiesta dei tre animali di lasciar loro un pezzetto, si rifiuta di farlo. Da quel momento la gallina ebbe tre aiutanti in casa.
Per quanto riguarda le illustrazioni, il tratto stilizzato e molto sicuro di Warhol si differenza notevolmente da quello più banale delle altre illustrazioni presenti nel libro, ancora legate alla tradizione del primo Novecento.
La valutazione del libro al momento oscilla tra i 50 e i 100 euro, ma dal momento che ne furono stampate molte copie è possibile trovarlo a meno, come è capitato a me. L'unica difficoltà riscontrabile è il reperimento di una copia ben conservata, con sovraccoperta presente e integra, visto che questi libri venivano maneggiati dai bambini.
Tra gli antiquari, però, c'è già chi propone l'intera raccolta illustrata da Warhol a 850 dollari!

About two years ago, when I red on Vanity Fair that it was possible to "have a Warhol" for a low price, I immediately went to buy it.
Maybe it was a little fraud, but I didn't have regrets. The column was talking about the 5 of the infinite series of the book collection for children called Best in Children's Books, illustrated by Andy Warhol himself (the numbers are 7, 15, 21, 27, 33).
At that time Warhol wasn't famous yet and he was working as a freelance for Doubleday; anyway his unique style, very pop, was already coming out.
I've bought the 7th and 15th, which I think is the best. The illustrated tale is called The Little Red Hen and it talks about a small hen living with a dog, a mouse and a cat that didn't help her to do the housework. 
One day, when he decided to cook a cake and, they asked her to leave them a piece and she said no. From that moment on, she had three new helpers.
For what concerns illustrations, the stylised and sure Warhol's hand seems very different from the other more banal illustrations of the book, which are still belonging to the early 90s tradition.
The current estimation of the book goes from 50 to 100 euros, but, because there were printed many copies, it is possible to find one for less, as happened to me. The only problem you may have is to find a perfect copy, with a well conserved dust jacket, cause this books were obviously handled by children.
Between the antiquarian, however, there is already someone who offers the entire collection illustrated by Warhol for 850 dollars!

martedì 12 febbraio 2013

Scaffale dei ricercati / Shelf of the sought books

Emilio Villa, Attributi dell'arte odierna 1947/1967, Feltrinelli, Milano 1970 (immagine tratta dal link)
Leggete la biografia di Emilio Villa scritta da Aldo Tagliaferri (Il Clandestino, 2004). Vi incanterà, commuoverà, stupirà.
E, credo, solo dopo averla letta comprenderete almeno in minima parte il genio di Villa. Studioso di lingue antiche, artista, poeta e anche critico d'arte, che in questo testo ricercato dai collezionisti raccoglie tutti i suoi contributi su varie riviste nell'arco cronologico indicato. Una critica molto complessa e colma di allusioni dotte, espresse in un linguaggio estremamente interessante.

Aldo Tagliaferri, Il Clandestino. Vita e opere di Emilio Villa, DeriveApprodi, Roma 2004 (immagine tratta dal link)
You just have to read the Aldo Tagliaferri's biography of Emilio Villa (Il Clandestino, 2004). 
It will amaze you, touch you, surprise you.
And, I think, only after reading it you will understand I little bit more the Villa's brilliance. He was a researcher of antique languages, artist, poet and also art critic, whose reviews from many magazines by that specified time are collected in this sought text. His critic is very complex and full-of cultured allusions, expressed in a very interesting language.

lunedì 11 febbraio 2013

Un "premio" a Thomas Bernhard / A "prize" to Thomas Bernhard

Thomas Bernhard, La fornace, Einaudi, Torino 1984 (immagine tratta dal link)

Thomas Bernhard è forse l'unico scrittore austriaco del Novecento ad essere riconosciuto internazionalmente. La sua fama in Spagna, Francia, Italia e molti altri paesi è documentata dalle numerose traduzioni dei suoi libri, che coprono pressoché l'intera produzione letteraria dello scrittore.
Personalmente lo scoprii per caso, leggendo un libriccino edito da Adelphi nel 2009 e intitolato I miei premi. In questa sorta di memoire dai toni sarcastici, velati di amarezza e nichilismo, Bernhard racconta le sensazioni provate in occasione del conferimento di vari premi letterari, la cui partecipazione sentiva sempre come un obbligo. Bernhard non amava confondersi con la massa né con i suoi connazionali, tanto che spesso fu criticato per la sua esterofilia. 
In questo testo, di lettura molto scorrevole, le sue posizioni personali emergono chiaramente: il suo odio verso le occasioni ufficiali, il suo disprezzo delle cittadine piccolo-borghesi dell'Austria e della gente che vi abita, il suo distacco dall'ignoranza del milieu letterario che domina le manifestazioni culturali.

Thomas Bernhard, I miei premi, Adelphi, Milano 2009 (immagine tratta dal link)
I suoi capolavori, però, sono opere di ben maggiore respiro, di cui posso discutere soltanto "per sentito dire", poiché finora non ho avuto occasione di affrontarli di persona. 
Uno di questi è La fornace, uscito nel 1970 in Germania, ma pubblicato da Einaudi soltanto nel 1984 (e ristampato nel 1991). Nel libro la storia di Konrad, scrittore che intende cambiare con un saggio la scienza dell'udito, è solo un pretesto per raccontare una vicenda dove "passioni e deliri si intrecciano in un cocktail indimenticabile di immagini e di metafore, di speranze e di illusioni." (Eugenio Borgna, L'attesa e la speranza, Feltrinelli, Milano 2005, p.150).
E l'apprezzamento di questo romanzo si riflette non solo nelle recensioni positive sparse nel web, ma anche nella totale irreperibilità del testo in lingua italiana, che in occasione delle aste raggiunge i 100 euro. Con un pò di fortuna, però, lo si può trovare a meno: nel catalogo n.11 del 2011 della libreria antiquaria Prospero libri il libro veniva offerto a 25 euro.
Un'altra rarità di Bernhard in traduzione italiana è Correzione, pubblicato in Germania nel 1975 e edito sempre da Einaudi nel 1995, basata sul filosofo Ludwig Wittgenstein. Di nuovo filosofia, psicologia e autobiografia sono protagonisti di un'opera apprezzata da un pubblico molto esigente e cultore di Bernhard.

Thomas Bernhard, Correzione, Einaudi, Torino 1995 (immagine tratta dal link)

Maybe Thomas Bernhard is the only XX century Austrian writer who is internationally famous. His fame in Spain, France, Italy and many other countries is proved by numerous translations of his works, which includes almost his entire literal production.
Personally I discovered him by chance, reading a small book published by Adelphi in 2009 and called I miei premi. In this kind of a memoire with sarcastic tones, full-of disillusion and nihilism, Bernhard talks about how he felt when he received different literary awards, which he didn't love at all. In fact he always used to hate hanging out neither with the mass nor with his compatriots, and therefore he was often criticized for his heterophily.
In this pleasant text his opinions come out clearly: his hate for official occasions, his disgust for the Austrian small bourgeoisie and people living in it, his detachment from the ignorant literary milieu, who dominates cultural events. 
His masterpieces, anyway, are quite different. About them I've only heard about, because I've never had the opportunity to read them. One of these is La fornace, published in Germany in 1970 and in Italy only in 1984 by Einaudi (reprinted in 1991). In the book the story about the writer Konrad and his dream to change the science of hearing with an essay, is an excuse to write a novel where "passions and hallucinations are brought together in an unforgettable cocktail of images and metaphors of hopes and illusions."(Eugenio Borgna, L'attesa e la speranza, Feltrinelli, Milano 2005, p.150, the translation is mine).
The appreciation of this book is proved by many positive reviews in the web, but also by the total rarity of this text in italian language, which on the auctions reaches 100 euros. However, if you are lucky, you can find it for less: catalogue n.11 from 2011 of the antiquarian library Prospero libri the book was offered for 25 euros.
Another rarity by Bernhard in italian language is Correzione, published in Germany in 1975 and in Italy by Einaudi in 1995. The book is based on the philosopher Ludwig Wittgenstein and again philosophy, psychology and autobiography are protagonists of a very appreciated work by a very demanding public, strong Bernhard's lovers.

mercoledì 6 febbraio 2013

Il nuovo numero di GARAGE / The new GARAGE issue

GARAGE Magazine, cover di Patrick Demarchelier (immagine tratta dal link)
Apprendo oggi da Exibart la notizia sull'uscita del numero 4 della rivista Garage (di cui ho già scritto in precedenza), gestita dalla sempre più presente Dasha Zhukova, moglie del magnate russo Abramovic. La scelta dell'artista per la cover, questa volta, è caduta sulla grande fotografa Cindy Sherman, tra le preferite di Pinault.
Quattro sue espressioni facciali reallizate attraverso il sito web www.thatsmyface.com, un dispositivo che ricrea tridimensionalmente un volto a partire da una fotografia, in questo caso da uno scatto di Patrick Demarchelier.
L'ispirazione principale, invece, è stata la serie degli Untitled Film Stills realizzata dalla Sherman tra gli anni 1977-80: fotografie in bianco e nero che la ritraggono in vari ruoli femminili fortemente stereotipati, a significare l'assenza di un'identità femminile innata biologicamente. 
La prima di una lunga serie di riflessioni sulla figura femminile operata dall'artista attraverso l'autorappresentazione.

Cindy Sherman, Untitled Film Still #13 , 1978,
gelatin silver print (immagine tratta dal link)
Cindy Sherman, Untitled Film Still #50 , 1979, gelatin silver print (immagine tratta dal link)
La serie è stata raccolta in un bellissimo e assolutamente non costoso (su Amazon a 40 euro) catalogo negli anni Novanta, curato da Arthut Danto e intitolato proprio Untitled Film Stills, e nel più recente The Complete Untitled Film Stills, edito dal MOMA di New York, che nel 1995 ha acquistato l'intera raccolta e l'anno scorso l'ha esposta al pubblico in una straordinaria mostra.

Arthur Danto (a cura di), Cindy Sherman, Untitled Film Stills, Rizzoli, Milano 1990 (immagine tratta dal link)
Cindy Sherman, The Complete Untitled Film Stills, MOMA, New York 2003 (immagine tratta dal link)
From Exibart I've found out that it went out the new issue of the magazine GARAGE (about which I've already wrote in the past), the n.4, led by the more and more active Dasha Zhukova, the magnate Abramovic's wife.
The choice of the artist for the cover this time went to the great photographer Cindy Sherman, one of the Pinault's favourites; four facial expressions realized through the website www.thatsmyface.com, a system that recreates a tridimensional picture, in this case a Patrick Demarchelier's one.
For what concerns the main inspiration, the idea comes from the Untitled Film Stills realized by Sherman in 1977-80: black and white pictures that shows her in different female stereotypical roles, to signify the absence of an innate biological female identity.
Just one of a many series of Sherman's reflections about the woman role through self representation.
The series was collected in a beautiful and absolutely not expensive catalogue (on Amazon at 40 euros) published in the 90s and curated by Arthur Danto, called Untitled Film Stills and by the MOMA of New York in the recent catalogue The Complete Untitled Film Stills. The museum in 1995 bought the entire collection and last year has organized an exhibition of it.

martedì 5 febbraio 2013

Trilogia di Beckett nella NUE

(immagine tratta dal link)
Ricollegandomi ad un vecchio post sulle edizioni della Trilogia di Samuel Beckett, voglio segnalare la messa in vendita su ebay in questi giorni del libro nell'edizione NUE (Nuova Universale Einaudi) del 1996. Il prezzo corrente è di 93 euro, ma si prospetta un'asta molto calda, essendo in molti a cercare questo testo!

Referring to an old post about the editions of the Samuel Beckett's Trilogia, I want to inform about the auction actually on ebay of the NUE 1996 edition of this book (Nuova Universale Einaudi). The current price is 93 euros, but it seems it's going to be a hot fight, considering the high number of people that are looking for it! 

lunedì 4 febbraio 2013

I cataloghi delle Biennali di Venezia / The Venice Biennale catalogues

34. Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo generale, 22 giugno - 20 ottobre 1968 (immagine tratta dal link)
Di recente mi è stato chiesto se i cataloghi delle Biennali di Venezia possano avere un qualche valore particolare in termini collezionistici... 
Ora, la Biennale veneziana, come ho già avuto modo di affermare, è una delle più importanti istituzioni italiane e non solo. Fin dalla sua nascita, nel 1895, è stata sempre teatro di dibattiti e polemiche, avvenimenti importanti e complessi. Una sorta di quadro della situazione artistica italiana di una data epoca.
Quindi anche i relativi cataloghi stampati per l'occasione risultano di grande rilevanza e degni di essere oggetto di collezione, anche solo per la curiosità di registrare lo sviluppo e la trasformazione del loro aspetto editoriale.
Il mercato librario, però, non rivolge a questo prodotto un particolare interesse, se non in casi sporadici. In attesa di una rivalutazione, i cultori di questi libroni li raccolgono e conservano con pazienza.

Un'immagine d'archivio tratta dalla Biennale del '64 (sullo sfondo due quadri di Roy Lichtenstein)

32.Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, catalogo generale, 20 giugno - 18 ottobre 1964 (immagine dalla mia collezione)

Personalmente mi sono interessata a quelli dagli anni Sessanta in poi, a partire dalla fondamentale Biennale del 1964, occasione in cui irruppe la Pop art in Italia, che stupì e influenzò non pochi artisti italiani del tempo. Il premio destinato ad un artista straniero verrà assegnato all'artista pop Robert Rauschenberg.
Un'altra non meno importante Biennale fu quella del 1968, investita dai disordini e dai sovvertimenti sociali. In segno di protesta molti artisti decisero di girare le tele contro il muro, come il grande pittore romano Gastone Novelli, che mi è particolarmente caro e che ho reso oggetto della mia tesi magistrale.
Il primo premio, invece, andò alla straordinaria opera dell'artista cinetico Gianni Colombo, intitolata Spazio elastico.
Come veniva chiarito nel catalogo edito in occasione dell'esposizione dell'opera alla galleria romana l'Attico (1968), l'opera consisteva in un "contenitore cubico praticabile all’interno ripartito in volumi di spazio virtualmente circoscritti da fili tesi di materiale elastico, trattati con colore fluorescente e illuminati da lampade a luce ultravioletta, in questa struttura avvengono, per azione di quattro elettro-mo­tori, delle tensioni a sviluppo orizzontale e verticale e a carattere ritmico che la deformano discontinuamen­te secondo una combinatoria progressiva. I volumi di spazio hanno forma cubica e sono fra loro uguali per una coerente iscrizione nella forma dell’ambiente che li contiene, il visitatore può depassare dall’uno all’altro e all’interno di ognuno è possibile osserva­re quelli adiacenti." (il testo continua al link).
Spazio elastico è stato riproposto alla Biennale dell'anno scorso.

Gastone Novelli nell'atto di scrivere "La Biennale è fascista" sul retro di un suo dipinto (immagine tratta dal link)

Gianni Colombo, Spazio elastico, 1967-68 (immagine tratta dal link)
Per concludere questo breve elenco dei cataloghi che ritengo più importanti, voglio citare quello del 1997, chiaramente molto differente da quello dei decenni precedenti. 
Il Padiglione Italia venne affidato a Enzo Cucchi, Ettore Spalletti e Maurizio Cattelan, i quali stabilirono un dialogo che simboleggiava tre generazioni di arte italiana, riprendendo il concetto di Future Past Present: il leitmotif della Biennale di quell'anno (lo racconta Cattelan nella celebre intervista edita da Rizzoli nel 2011; Maurizio Cattelan, Catherine Grenier, Un salto nel vuoto, Rizzoli, Milano 2011).
Per l'occasione vennero editi due cataloghi: uno di tipo tradizionale, con le opere esposte, e uno in forma di libro d'artista, con molte pagine colorate prive di testo e una grafica molto innovativa. Quest'ultimo attualmente è reperibile nell'antiquariato per una cinquantina di euro, ma a mio parere è destinato a scomparire presto o ad aumentare di quotazione.

 Maurizio Cattelan, Germano Celant, Enzo Cucchi, Ettore Spalletti, Dall'Italia, Electa, Milano 1997 (immagine tratta dal link)

Un'immagine delle pagine interne del libro Dall'Italia (immagine tratta dal link)

Recently they asked me if Venice Biennale's exhibition catalogues have any value in the world of book collecting...
The Venice Biennale, as I've already said, is one of the most important italian and worldwide institutions. Since the beginning, in 1895, there were many important discussion, polemics and happenings in it. 
It is kind of a framework of the italian art situation in a certain age.
So, also the catalogues printed on that occasion are relevant and worth to figure in a book collection, also just as a proof of the development and transformation of their editorial look.
However, the market of the antiquarian books doesn't seem to be very interested on this product, apart from a few exceptions. Waiting for a revaluation, the lovers of these books are buying and conserving them patiently.
Personally I'm interested in the ones from the Sixties on, starting with the Biennale of 1964, when the Pop art bursted into Italy; a movement which has amazed and influenced many italian artists of that time. The prize dedicated to a foreign artist was given to the pop artist Robert Rauschengerg.
Another very important Biennale was the one of 1968, because it was invested by social disorders and subversions.
As a protest many artists turned their canvases to the wall, like the great roman artist Gastone Novelli, who is very beloved to me and who has been the subject of my graduation thesis.
The first prize went to the extraordinary work of the kinetic artist Gianni Colombo, entitled Spazio elastico.
As explains the catalogue of the exhibition of this work at the roman gallery Attico (1968), it was made of a “cubical box, in which people could enter, divided on the inside by spacial volumes delimited by elastic fluorescent strings, illuminated by UV lamps. In this structure, thanks to four electrical motours, he created a vertical and horizontal rhythmical tension, which deforms discontinuously and progressively the space. The volumes has a cubical form and there are regular for a coherent inscription of the location shape that contains it. People can go into them, in which it is possible to take a look of the other cubes beside them.” (the text continues at the link)
Spazio elastico was re-exhibited in the last year's Biennale.
To conclude this short list of catalogues important to me, I want to mention the one of 1997, clearly different from the ones from the past decades.
The italian Pavillion was committed to Enzo Cucchi, Ettore Spalletti and Maurizio Cattelan, who has established a dialogue that was simbolizing three generations of italian artists, recalling the mean leitmotif of that Biennale: Future Past Present.
For the occasion there were printed two different catalogues: a traditional one, with the works exposed, and one in artist's book form, with many coloured pages without text and a very innovative grafic. This book is currently on sale at 50 euros, but on my opinion it will disappear soon or at least its valuation will grow..

venerdì 1 febbraio 2013

Ancora Simenon / More about Simenon

Georges Simenon, Le inchieste del commissario Maigret, vol.IV, Mondadori, Milano 1968 (link non reperibile)
Georges Simenon, Le inchieste del commissario Maigret, vol.V, Mondadori, Milano 1970 (immagine tratta dal link)

Simenon piace. Non c'è che dire.
Aste impazzite, gruppi di discussione animati, profluvio di siti dedicati a questo straordinario scrittore francese, che venne tradotto in Italia verso la fine degli anni Venti.
Di Simenon e delle sue relative rarità ho già scritto in precedenza; con questo breve post voglio soltanto segnalare altri due libri relativamente rari, ma molto ricercati. Mi riferisco al quarto e quinto dei 12 tomi della raccolta "Tutte le opere di Georges Simenon", edite dal 1966 al 1974, che in realtà inizialmente prevedevano 24 volumi. 
I tomi uscirono in due edizioni: una cartonata con sovraccoperta illustrata da Ferenc Pinter, e un'altra di maggior pregio rilegata in mezza tela marrone, con carta di Varese ai piatti.
Le recenti quotazioni di questi due tomi, venduti singolarmente, raggiungono quasi sempre i 150-160 euro.

People like Simenon very much. We have to admit it.
Auctions gone crazy, animated discussion groups and many sites dedicated to this extraordinary french writer, who in Italy was translated for the first time around 20s.
About Simenon and his rarities I've already wrote in the past. With this short post I just want to inform about two other books not extremely rare, but very sought. I'm referring to the fourth and fifth volume of the 12 book collection called "Tutte le opere di Georges Simenon", published from 1966 to 1974. At the beginning there were planned 24.
These two volumes came out in two different versions: one with a paper binding and a dust jacket illustrated by Ferenc Pinter and one in a luxury edition with a brown half leather binding and Varese paper on boards.
Its recent estimations, for each one, reaches always 150-160 euros.