mercoledì 28 gennaio 2015

L'antiquario di Giorgio Batini

Giorgio Batini, L'antiquario, Vallecchi, Firenze 1961

Ci sono libri interessanti e di piacevolissima lettura che, inspiegabilmente, sono letteralmente dimenticati da tutti e nessuno li cerca.
In questi giorni sto leggendo un pregevole racconto interamente dedicato al mondo degli antiquari (librai ma anche esperti di porcellane, mobili antichi, cineserie e molto altro) scritto da Giorgio Batini, giornalista e scrittore ormai dimenticato dalla maggior parte delle persone. 
Il fatto che l'abbia pagato un euro mi ha spinta ad acquistarlo, nonostante la copertina non mi fosse sembrata affatto invitante e nonostante non avessi grandi aspettative sul contenuto.
Invece mi sono dovuta ricredere.
Fin dalle prime pagine sono stata colpita da alcune frasi e idee sul "nostro mondo", che sono assolutamente vere. Qui sotto ne riporto alcune.

Idem come sopra, p.6

La parte più interessante riguarda gli aneddoti di personaggi reali e molto conosciuti nel mondo dell'antiquariato che si sono "confessati" a Batini e hanno spiegato i loro punti vista o raccontato alcune esperienze vissute sul campo. 
Interessante notare come già negli anni Sessanta si lamentavano del fatto che le vere trouvailles stessero diventando sempre più rare, soprattutto in ambito librario.
Racconta Batini "(...) mezzo secolo fa in Italia si potevano ancora comprare blocchi di libri e trovarci di che ammortizzare - con un pezzo solo - il capitale impiegato: poteva capitare una Bibbia di Gutenberg, un erbario antico (...)" (Giorgio Batini, op.cit., p.30)
Lo stesso lamentava Alberto Vigevani nel noto La febbre dei libri (vedi mio post) trent'anni dopo.
Oggi una 42 linee (così viene chiamata la leggendaria Bibbia di Gutenberg) ti salva per sempre dai problemi economici...
Ma nel frattempo i tempi sono cambiati, specialmente con l'ingresso del modernariato nei cataloghi dei librai che ha ampliato l'offerta.

Per concludere vi segnalo ancora un libro sull'argomento, spesso citato da Batini: Le memorie di un antiquario di Augusto Jandolo. A differenza de L'antiquario, quest'ultimo è di difficile reperibilità e abbastanza ricercato.


Augusto Jandolo, Le memorie di un antiquario, Ceschina, Milano 1935 (immagine dal link)




There are interesting and pleasant books that are unexplainably forgotten by everyone.

In these days I’m reading a novel entirely dedicated to the world of antiquarians (librarians but also experts of porcelain, antique furniture, chinoiseries and much more) wrote by Giorgio Batini, a journalist and writer unknown to everyone.

The fact that I paid it one euro made me buy it, although the cover wasn’t inviting and although I knew nothing about it.

But I was wrong.

Since the first pages I was captured by some sentences and ideas from our world, which are absolutely true. Here I’m putting some of them.

The most interesting part regards anecdotes about real people very known in the world of antiquarians. Batini interviews them and everyone told his experience. It was interesting that in the Seventies they lamented that trouvailles didn’t happen so often, especially in used books.

“(…) a half of century ago in Italy you could still find many books and between them a piece that could paid the whole purchase: it could happen a Gutenberg’s Bible, an antique herbary (…)”(Giorgio Batini, op.cit., p.30)

The same was talking Alberto Vigevani in his renowned La febbre dei libri (look my post) 30 years after. Today a 42 lines (that’s called the Gutenberg’s Bible) saves you forever from economic problems...

But in the meanwhile times have changed, especially when modern books increased the offer.

To conclude, I want to suggest you another similar book, often mentioned by Batini: Le memorie di un antiquario by Augusto Jandolo. Differently from L’antiquario, this is quite rare and sought-after.

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