martedì 28 giugno 2016

Georges Simenon nelle riviste italiane

Frattagli, n.1 : Simenon nelle riviste italiane ovvero la mania di un "book hunter"

La sorpresa più bella del mese è stata quella di trovare nella cassetta della posta questa bellissima rivista omaggiatami dall'Associazione Culturale Torre di Babele di Castiglione dei Pepoli in provincia di Bologna, di cui ho già scritto in passato (vedi post).
Per il primo numero della neonata rivista - acquistabile a questo link - i due fondatori dell'associazione, Giuseppe Cecconi e Antonio Vianovi, hanno scelto un argomento davvero non facile: le edizioni di Simenon nelle riviste italiane.
Come saprete, il giallista e romanziere francese Georges Simenon apparve in Italia molto presto e con un successo pressoché immediato. Tante furono le riviste che ospitarono i suoi racconti, a partire dal noto quindicinale degli anni '20-'30 Le grandi firme, dove possiamo trovare anche esordi ad esempio di Pitigrilli o altri scrittori poi divenuti a famosi, fino ad arrivare alle più recenti riviste di moda come Grazia.
Il loro sforzo è stato davvero notevole, anche perché spesso Simenon firmava con pseudonimi e, come potete immaginare, non sempre esistono repertori che indichino con precisione il contenuto dei racconti nelle riviste.
Il tutto è arricchito dall'apparato delle immagini, che fanno da protagoniste e ci danno un'idea della varietà di interpretazioni grafiche dei libri di Simenon nel tempo.
Un complimenti, quindi, ai due "valorosi" per questo gioiellino che aiuterà sicuramente i collezionisti di Simenon a completare le loro raccolte, ma anche gli appassionati dello scrittore a sapere qualcosina in più su di lui.


Un esempio tratto da Frattagli : Georges Simenon, Maigret a New York, in "I gialli di Amica per l'estate", allegato a Amica, n.28, 12 luglio 1964


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venerdì 24 giugno 2016

Opere prime : Vittorio Sermonti

Vittorio Sermonti, La bambina europa, Sansoni, Milano 1954 (immagine dal link)

Per concludere la rosa dei tre finalisti più votati per il Premio Strega 2016 (ma, si badi bene, la situazione potrebbe mutare all'ultimo), trattiamo l'opera di Vittorio Sermonti.
Classe 1929, proveniente da una famiglia molto inserita nel panorama culturale romano, Sermonti è attivo in molteplici campi dell'intelletto; dalla regia al giornalismo, alla critica.
Il libro che presenta, Se avessero, è un romanzo autobiografico ambientato nel periodo del fascismo, dove emergono la figura del fratello, del padre e in generale dell'Italia in guerra.
Di impulso mi verrebbe da dire "ancora!"... ancora fascismo, ancora storia, ancora ricordi polverosi di persone poco capaci di vivere nel nostro tempo e cercare di capire le problematiche dell'attualità.
Nonostante io sia la prima a dire che bisogna conservare la memoria di un paese al fine di non ripetere certi errori mostruosi, sono dell'idea che sia ugualmente importante dare spazio ai giovani in letteratura. 
In primis per avvicinare le ultime generazioni alla letteratura, e poi per permettere ai nuovi scrittori di fornire interpretazioni su quello che ci accade intorno.
Detto questo, non mi permetto di fornire giudizi sul libro, non avendolo letto. La sua opera prima fu La bambina europa, al momento ben valutata (30 fino a 180 euro) e non di facile reperibilità.

Vinca il migliore!

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mercoledì 22 giugno 2016

Opere prime : Eraldo Affinati

Eraldo Affinati, Veglia d'armi. L'uomo di Tolstoj, Marietti, Genova 1992 (immagine dal link)

Al secondo appuntamento con le opere prime dei finalisti del Premio Strega 2016 mi accorgo di avere alcune lacune; il nome di Affinati mi dice poco o nulla. 
La domanda è se sia una cosa condivisa anche da voi o soltanto una mia grave mancanza! Eppure ha pubblicato molto, soprattutto con Mondadori. Leggo su Google che vive a Roma e, assieme alla moglie, ha fondato una scuola gratuita di italiano per immigrati.
Esordisce nel 1992 con Veglia d'armi, un "breviario interiore ispirato all'opera del grande scrittore russo", come riportato sul sito web dello scrittore. Ma nel catalogo nazionale ho trovato alcuni suoi saggi precedenti all'esordio letterario, alcuni incentrati sull'opera di Silvio D'Arzo, un misconosciuto ma meritevole rappresentante del Novecento italiano.
Il primo vero romanzo, di impronta autobiografica, esce un anno dopo e si intitola Soldati del 1956. L'editore è minore, il fiorentino Nardi, ma subito dopo la Mondadori si accorge di lui e ripubblica il libro inaugurando una lunga serie di suoi successi.
Inutile dire che entrambe le edizioni sono di difficile reperibilità, soprattutto Soldati de 1956 in edizione originale, che sto cercando anch'io.
Future rarità!

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lunedì 20 giugno 2016

Opere prime : Albinati

Edoardo Albinati, Arabeschi della vita morale, Longanesi, Milano 1988 (immagine dal link)

In attesa di sapere il nome del vincitore del Premio Strega di quest'anno, che ha già portato con sé - come ogni anno del resto - qualche polemica (vedi alla voce Moresco), dedicherò tre giorni alle opere prime dei finalisti.
E' una pratica che - come saprete - semplicemente adoro; andare a curiosare nel passato di uno scrittore e scoprirne i segreti è sempre divertente e può essere utile al fine di individuare qualche futura rarità. 
Nel caso di Albinati, primo finalista con il maggior numero di voti per ora, ho trovato pane per i miei denti, e vi spiego perché. 
Andando a vedere nel catalogo nazionale troviamo ben due opere praticamente coeve a quella che tutti considerano il suo libro di esordio, Arabeschi della vita morale. La cosa strana è che non c'è traccia di questi testi nel web, e quindi mi sto chiedendo se sia un errore o meno. 
I libri si intitolano Dario e il vulcano, edito nientemeno che da Mondadori nel 1986 (anche se il bibliotecario ha assegnato un punto interrogativo all'anno) e Sarabanda, sempre per Mondadori, sempre 1986 e sempre con punto interrogativo accanto.
Se ne sapete qualcosa sarò felice di approfondire con voi questo mistero!
Tornando ad Arabeschi della vita morale, evidentemente più di qualcuno se n'è interessato, e al momento risulta introvabile. Inoltre, non essendo stato ristampato, non è possibile proprio acquistarlo in edizioni successive. 
Fortunatamente possiamo rileggere Il polacco lavatore di vetri nella ristampa Mondadori, poiché la prima Longanesi del 1989 e anch'essa irreperibile.

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mercoledì 15 giugno 2016

Il Mein Kampf della discordia

Adolf Hitler, Mein Kamp - La mia battaglia, Edizione La Lucciola, Varese 1991 (immagine dal link)

Come avrete letto su molti siti online, la settimana scorsa è uscito come allegato a Il Giornale di Alessandro Sallusti il celebre Mein Kampf di Adolf Hitler, racconto delirante di uno dei carnefici più famosi della storia mondiale.
E subito si sono spesi fiumi di parole sullo scandalo di una simile scelta, discutibile soprattutto in tempi di terrorismo come i nostri. Sallusti, dal canto suo, si difende dicendo che non si è trattato di una provocazione, bensì di una scelta editoriale, e cita Primo Levi in Se questo è un uomo: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".
Ora, non è questo il luogo per discutere della correttezza o meno del gesto e vedremo piuttosto di individuare la storia editoriale di questo testo.


Adolf Hitler, La mia battaglia, Bompiani, Milano 1934 (immagine dal link)

Dunque, dopo la prima edizione Bompiani del 1934 non ce ne furono di "ufficiali", bensì uscirono tutte dopo la guerra (dal 1968 in poi) per editori minori e perlopiù di estrema destra, come Ar o Sentinella d'Italia, l'editore estremista di cui ho scritto in un recente post.
Nel catalogo nazionale sono registrate edizioni non ufficiali fino al 2010 e in questi anni è stato possibile recuperarle soltanto per vie traverse, essendo state vietate categoricamente da Ebay.
Una delle più famose e valutate è questa delle edizioni de La Lucciola, che ha subìto un'inchiesta da parte della procura di Varese. Ma rara è anche una citata da Berni in Nazi-fascisti e le scienze del terrore (Biblohaus 2008, p.70-8), l'unico libro in Italia ad affrontare questa tematica. Il libro in questione si presenta di colore verde e non riporta né data né luogo di stampa.
Le valutazioni di queste edizioni clandestine variano dai 25 ai 50 euro, mentre credo che per una prima italiana si debba sborsare intorno ai 100/150 euro.

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venerdì 10 giugno 2016

Segnalazione aste Ebay / Ebay auctions warning

Antonio Rubino, Viperetta, La Nuova Italia editrice, Firenze 1945 (immagine dal link)

Era da un po' che non scrivevo un bel post sulle aste Ebay...
A dire il vero ultimamente mi sembra che le rarità appaiano sempre meno, con esiti clamorosi quando qualcuno si dedice a metterle in vendita... sarà perché la crisi non è più tanto feroce come qualche anno fa o è solo l'ottimismo renziano che sta coinvolgendo pure me?
Una bella sfida questa settimana sarà rappresentata dall'asta di uno dei capolavori dell'illustratore per l'infanzia Antonio Rubino, con questa seppur terza edizione al momento a 10 euro. 
Le sue valutazioni vanno dai 100 ai 150 euro.


Crippa / Dova (1950-1953), Catalogo Galleria Blu, Milano 1965 (immagine dal link)

Di tutt'altro argomento questo catalogo giudicato "rarissimo" dal venditore che l'ha posto in asta (al link della foto),dedicato a due maestri dell'arte del Novecento: Roberto Crippa e Gianni Dova.
Crippa morirà pochi anni dopo questa mostra, tenutasi presso la Galleria Blu di Milano che nel 1957 ospitò la fondamentale e controversissima personale di Yves Klein, occasione in cui l'artista presentò soltanto monocromi blu.
In realtà tutti i cataloghi di quegli anni sono rari, anche se non tutti raggiungono cifre alte. Staremo a vedere il prezzo di aggiudicazione di questo; per il momento è a 9,99 euro.

Concludo spostandomi sul versante del futurismo, con una "micro" (per formato) opera di Marinetti edita dall'Istituto Editoriale Italiano circa nel 1919 e intitolata Poesie scelte. Al momento è a 11 euro, ma la stessa edizione solo in pelle è in vendita presso Il Museo del Louvre di Roma a 150 euro.
Un piccolo portento dell'editoria per gli appassionati del Novecento.

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mercoledì 8 giugno 2016

Opere prime / considerazioni / Debut books

Elsa Morante, Il gioco segreto, Garzanti, Milano 1941 (immagine dal link)

Giorni fa mi è stato chiesto di dare un parere sul libro di Dorna dedicato alle opere prime di cui ho scritto la scorsa settimana, quindi colgo l'occasione per farlo qui assieme a voi, ma con mille premesse.
La prima è che si trattava di una raccolta di articoli già pubblicati sulla rivista di bibliofilia Charta, quindi non "freschissimi" e inediti, bensì forse già letti da alcuni di voi.
La seconda premessa è che chi, come me, ha letto tutto o quasi su bibliofilia e dintorni (racconti, memorie, manualistica ecc) fa difficoltà a trovare qualcosa di nuovo e stupirsene nel leggerlo. Approfitto quindi per fare un appello agli studiosi: pubblicate novità sul mondo del collezionismo librario, preferibilmente dagli anni Sessanta a salire! Ci manca davvero una ricognizione del panorama letterario contemporaneo in questo senso.

Ad ogni modo la lettura è stata molto godibile e qualche chicca l'ho scoperta anch'io, come questa di Elsa Morante che non conoscevo. 
Di lei si reputa come opera prima Menzogna e sortilegio (Einaudi, 1948), che in realtà non è sbagliato in quanto si tratta del suo primo romanzo.
Ma precedenti a questo abbiamo ben due gioielli dell'editoria: questo raro libro di racconti intitolato Il gioco segreto, che Dorna considera la sua vera opera prima e una stupenda raccolta di storie per bambini da lei anche illustrate (sotto).
A rendere prezioso questo libro non soltanto il fatto che sia stato curato in toto dalla Morante, ma anche l'editore: è difficile, infatti, trovare libri di favole edite da Einaudi sotto gli anni Cinquanta.

Elsa Morante, Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, Einaudi, Torino 1942 (immagine dal link)

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giovedì 2 giugno 2016

Traduzioni Mondadori

H. Alain-Fournier, Il grande amico, Mondadori Medusa, Milano 1933 (immagine dal link)

Oggi una curiosità legata alla famosa collana mondadoriana Medusa, che in termini di grafica io trovo piuttosto banale per quegli anni così creativi per l'editoria. Ma forse si voleva dare un'idea pura ed essenziale a questi volumi, da allineare negli scaffali dei salotti bene.
La raccolta nasce nel 1933, quando la Mondadori aumenta la propria scelta di titoli in pochi anni (dagli 80 titoli pubblicati nel 1930 si passa a 287 di tre anni dopo).
La grafica fu decisa da quel genio di Bruno Angoletta e i titoli pubblicati furono esclusivamente stranieri, per dar spazio alla sempre più insistente richiesta di romanzi non italiani (a questo proposito vedi anche il mio post).
Il primo titolo ad uscire fu di un autore oggi piuttosto dimenticato, Alain-Fournier, con un romanzo che successivamente fu tradotto principalmente con il titolo originale, Il grande Meaulnes
Leggo da una breve recensione su Ibs: "Augustin Meaulnes, il romantico, avventuroso amico del figlio di un maestro di campagna, si sperde nei sentieri che solcano la Sologne e in un castello fantastico incontra la bionda Yvonne. Realtà e sogno si intrecciano in questo enigmatico romanzo."
Inutile dire che un esperto di letteratura contemporanea a quei tempi avrebbe scelto tutt'altro titolo per iniziare un percorso di scoperta di quello che c'era fuori dall'Italia. Ma tant'è.
Successivamente uscirono Mauriac, Mann (finalmente), Hesse e altri nomi importanti della letteratura mondiale.

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